Long Covid
falso

1. IL LONG COVID È UNA QUESTIONE PSICOLOGICA

vero

Ad alcuni anni dall’inizio della pandemia da SARS-CoV-2 appare ormai chiaro che per un numero importante di persone colpite da COVID-19 le manifestazioni cliniche non si esauriscono nelle prime settimane della fase acuta sintomatica, ma possono prolungarsi con un eterogeneo complesso di manifestazioni cliniche subacute e croniche che precludono un pieno ritorno al precedente stato di salute. Questa condizione di persistenza di sintomi, che può riguardare soggetti di qualunque età e con varia severità della fase acuta di malattia, è stata riconosciuta come una entità clinica specifica, denominata Long COVID1.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato la condizione di Post COVID “[…] in individui con una storia di probabile o confermata infezione da SARS-CoV-2, di solito 3 mesi dall’inizio della COVID-19 con sintomi che durano per almeno 2 mesi e non possono essere spiegati da una diagnosi alternativa. I sintomi comuni includono affaticamento, mancanza di respiro, disfunzioni cognitive ma anche altri e generalmente hanno un impatto sul funzionamento quotidiano. I sintomi possono essere di nuova insorgenza dopo il recupero iniziale da un episodio acuto di COVID-19 o persistere dalla malattia iniziale. I sintomi possono anche fluttuare o ricadere nel tempo”2.

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2. I BAMBINI E I GIOVANI NON POSSONO AVERE IL LONG COVID

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Anche i bambini possono sviluppare il Long COVID. La reale diffusione del Long COVID tra bambini e adolescenti è molto varia, in particolare dal 4 al 60% a seconda degli studi, peraltro molto eterogenei tra loro. Negli Stati Uniti sono stati diagnosticati oltre 6 milioni di casi di Long COVID in bambini e adolescenti (al 10 ottobre 2021) pari al 16% di tutti i casi di Long COVID segnalati nell’intera popolazione3. In uno studio presentato al 77° Congresso della Società Italiana di Pediatria, dei 670 pazienti con diagnosi COVID-19 che hanno partecipato, a distanza di tre mesi dall’infezione, 118 bambini (pari al 17,6% del campione) hanno manifestato almeno un sintomo del Long COVID, tra questi 110 bambini (16,4%) hanno manifestato almeno 2 sintomi, mentre 84 bambini (12%) almeno 3 sintomi4.

Il Long COVID è un problema concreto anche nei bambini e negli adolescenti ed è necessario non sottovalutare sintomi persistenti che possono essere causa di enorme disagio per i più piccoli con la compromissione della loro vita quotidiana.

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3. IL VACCINO CAUSA IL LONG COVID

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Non ci sono evidenze che il vaccino possa causare il Long COVID. Viceversa, esistono molti studi che evidenziano come la vaccinazione contro il COVID ha avuto un effetto sulla riduzione del rischio di Long COVID nei pazienti vaccinati prima o dopo l’infezione da SARS-CoV-2/COVID-195.

In uno studio di Manlio De Domenico, fisico dell’Università di Padova, è stato proposto un metodo per stimare quanto sia diffuso il Long COVID e quale sia l’effetto della vaccinazione su di esso. Il metodo si basa su dati disponibili pubblicamente. I risultati indicano che i vaccini avrebbero diminuito la prevalenza del Long COVID tra gli adulti che hanno avuto COVID-19 di quasi il 21% negli Stati Uniti e di quasi il 16% in 158 Paesi del mondo, in media6.

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4. IL LONG COVID SI SVILUPPA SOLO IN PERSONE CON SINTOMI GRAVI DI COVID19

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Anche persone con infezione asintomatica da SARS-CoV2 possono sviluppare il Long COVID. In uno studio americano, su circa 1407 persone positive al tampone, circa il 27% presentavano dopo 60 giorni sintomi tipici del Long COVID (mancanza di respiro, dolore toracico o addominale, tosse) e di queste circa un terzo non ha presentato sintomi nei 10 giorni dopo il contagio7.

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5. IL DIGIUNO INTUITIVO AIUTA A GUARIRE DAL LONG COVID

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A oggi, non esistono né terapie né diete specifiche per i disturbi legati al Long COVID. Per alleviarli si cerca di capirne le cause e trovare soluzioni personalizzate per ogni singola persona che ne soffre e per ogni singola manifestazione clinica o disturbo. Le terapie possono comprendere programmi di riabilitazione fisica, il supporto di un dietologo e il supporto psicologico, ad esempio per coloro che presentano stress post-traumatico8. Le evidenze mostrano come l’affanno, l’astenia e l’“annebbiamento cerebrale” sono fra i sintomi a lungo termine più comunemente riportati del COVID-19, perciò il supporto in tal senso dovrebbe essere parte della riabilitazione9.

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6. I SINTOMI DEL LONG COVID SONO COSTANTI NEL TEMPO

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Il Long COVID si può manifestare con ampia variabilità di sintomi che possono essere generici come tosse, astenia ed affanno (i più comuni) fino a sintomi più specifici come dolore toracico e palpitazione o “cervello annebbiato”, disturbi del sonno o neuropatie periferiche. Possono presentarsi singolarmente o in variabile combinazione; essere costanti, transitori o intermittenti e possono cambiare la loro natura nel tempo.

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7. SOLO IL SISTEMA RESPIRATORIO È COLPITO DAL LONG COVID

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Esiste un’ampia varietà di sintomi associati al Long COVID, che possono colpire organi e sistemi corporei diversi. I sintomi prolungati del COVID possono differire in modo significativo da persona a persona e la gravità dei sintomi varia da lieve a invalidante10. I sintomi neurologici comuni nel Long COVID sono difficoltà di concentrazione, deterioramento cognitivo e mal di testa. Spesso si sperimentano anche perdita del gusto e dell’olfatto11. Alcune persone possono sviluppare sintomi disautonomici come palpitazioni e tachicardia dopo uno sforzo minore o quando si alzano. Questo può essere associato a vertigini e nausea12. Altri sintomi possono essere gastrointestinali con dolore addominale, nausea, diarrea, anoressia e riduzione dell’appetito (negli anziani) o sintomi muscolo-scheletrici come dolore articolare o muscolare o sintomi psicologici/psichiatrici come depressione o ansia.

  1. BUONE PRATICHE CLINICHE PER LA GESTIONE E PRESA IN CARICO DELLE PERSONE CON LONG-COVID – ISS
  2. World Health Organization. A clinical case definition of post COVID-19 condition by a Delphi consensus. 6 October 2021.
  3. Società Italiana di Pediatria (SIP) – Long Covid, visitare tutti i bambini e gli adolescenti dopo quattro settimane dall’infezione
  4. 77° Congresso Italiano di Pediatria
  5. Gao P, Liu J, Liu M. Effect of COVID-19 Vaccines on Reducing the Risk of Long COVID in the Real World: A Systematic Review and Meta-Analysis. Int J Environ Res Public Health. 2022 Sep 29;19(19):12422. doi: 10.3390/ijerph191912422. PMID: 36231717; PMCID: PMC9566528.
  6. De Domenico M. Prevalence of long COVID decreases for increasing COVID-19 vaccine uptake. PLOS Glob Public Health. 2023 Jun 21;3(6):e0001917. doi: 10.1371/journal.pgph.0001917. PMID: 37342998; PMCID: PMC10284420.
  7. Huang Y, Pinto MD, Borelli JL, Asgari Mehrabadi M, Abrahim HL, Dutt N, Lambert N, Nurmi EL, Chakraborty R, Rahmani AM, Downs CA. COVID Symptoms, Symptom Clusters, and Predictors for Becoming a Long-Hauler Looking for Clarity in the Haze of the Pandemic. Clin Nurs Res. 2022 Nov;31(8):1390-1398. doi: 10.1177/10547738221125632. Epub 2022 Sep 24. PMID: 36154716; PMCID: PMC9510954.
  8. ISSalute – Long Covid
  9. Fondazione GIMBE. Linee guida per gestire la long term COVID-19. Evidence 2021;13(1): e1000216
  10. Altmann, D.M., Whettlock, E.M., Liu, S. et al. The immunology of long COVID. Nat Rev Immunol 23, 618–634 (2023). https://doi.org/10.1038/s41577-023-00904-7
  11. Alkodaymi MS, Omrani OA, Fawzy NA, Shaar BA, Almamlouk R, Riaz M, et al. (May 2022). “Prevalence of post-acute COVID-19 syndrome symptoms at different follow-up periods: a systematic review and meta-analysis”. Clinical Microbiology and Infection. 28 (5): 657–666. doi:10.1016/j.cmi.2022.01.014. PMC 8812092. PMID 35124265.
  12. Even Mild Cases Can Cause “COVID-19 Fog”, su cuimc.columbia.edu, Columbia University Irving Medical Center, 21 settembre 2020. URL consultato il 18 ottobre 2020.
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