Per cure palliative si intende “l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici”1
Le cure palliative sono state definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “…un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di un’identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e di altre problematiche di natura fisica, psicologica, sociale e spirituale.”2
Scopriamo insieme quali sono le fake news più diffuse online sul tema delle cure palliative:
1. LE CURE PALLIATIVE ACCORCIANO LA VITA DEL PAZIENTE
Lo scopo delle cure palliative non è quello di accelerare né di ritardare la morte, ma di preservare la migliore qualità della vita possibile fino alla fine.
Le cure palliative rappresentano quell’insieme di cure, non solo farmacologiche, finalizzate a migliorare il più possibile la qualità della vita sia del malato in fase terminale che della sua famiglia. La fase terminale è una condizione irreversibile in cui la malattia non risponde più alle terapie che hanno come scopo la guarigione ed è caratterizzata da una progressiva perdita di autonomia della persona e dal manifestarsi di disturbi (sintomi) sia fisici, ad esempio il dolore, che psichici. In queste condizioni, il controllo del dolore e degli altri disturbi, dei problemi psicologici, sociali e spirituali assume importanza primaria.3
2. LE CURE PALLIATIVE SONO SOLO PER PAZIENTI PROSSIMI AL DECESSO
Nel 2015 il tavolo di lavoro inter-societario AIOM-SICP ha portato alla produzione di un documento sull’importanza dell’integrazione precoce delle cure palliative nel percorso terapeutico. Come si legge in questo documento, «le cure simultanee/cure palliative precoci rappresentano un modello organizzativo mirato a garantire la presa in carico globale del malato oncologico attraverso un’assistenza continua, integrata e progressiva fra terapie oncologiche e cure palliative quando l’obiettivo non sia principalmente la guarigione del malato».4 Uno studio recente ha dimostrato che l’inizio precoce delle cure palliative nei pazienti con tumore polmonare metastatico non a piccole cellule ha prolungato la loro vita, ha migliorato la qualità di vita e l’umore, ha ridotto i trattamenti aggressivi a fine vita.5
3. L’USO DELLA CANNABIS TERAPEUTICA NON HA BASI SCIENTIFICHE
Ci sono diversi studi che dimostrano come l’utilizzo della cannabis terapeutica possa risultare efficace in ambito medico. Attualmente la cannabis in Italia può essere prescritta nel dolore cronico e di quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale6; nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.7
Dal 2006 in Italia i medici possono prescrivere preparazioni magistrali, da allestire da parte del farmacista in farmacia, utilizzando Dronabinol o sostanza attiva vegetale a base di cannabis ad uso medico e dal 2013 in Italia è anche prescrivibile dai neurologi un prodotto registrato come medicinale a base di estratti di cannabis per ridurre gli spasmi dolorosi nella sclerosi multipla (SativexR) il cui principio attivo è una preparazione vegetale costituita da una miscela di due estratti della cannabis, il cannabidiolo (CBD) e delta-9-tetraidrocannabinolo (THC). Nel 2016, il nostro Paese ha avviato una produzione nazionale di cannabis per uso medico presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM), grazie alla collaborazione tra il Ministero della salute e il Ministero della difesa, in modo da garantire l’accesso a tali terapie a costi adeguati e in modo sicuro.8
4. SE ACCETTI LE CURE PALLIATIVE DEVI RINUNCIARE A TUTTI GLI ALTRI TRATTAMENTI
Le cure palliative si rivolgono anche alla persona che ancora riceve terapie volte alla risoluzione della malattia (per esempio la chemioterapia) con il fine di migliorarne la qualità di vita. In questo caso sono definite cure palliative precoci o simultanee.9 Seguendo quanto introdotto dal tavolo di lavoro inter-societario AIOM-SICP del 2015, gli obiettivi di questo approccio integrato oltre ad ottimizzare la qualità della vita in ogni fase della malattia e prestare un’attenzione particolare ai bisogni fisici, funzionali, psicologici, spirituali e sociali del malato e della sua famiglia, bisogna garantire la continuità assistenziale attraverso la pianificazione condivisa del percorso di cura.
5. LE CURE PALLIATIVE SONO UTILIZZATE SOLO PER I MALATI DI CANCRO
Secondo la legge la Legge 38/2010 all’art. 1, comma 2, l’accesso alle cure palliative è tutelato e garantito al malato inteso come “la persona affetta da una patologia ad andamento cronico ed evolutivo, per la quale non esistono terapie o, se esse esistono, sono inadeguate o risultano inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita, nonché la persona affetta da una patologia dolorosa cronica da moderata a severa”.10
Le cure palliative si rivolgono, quindi, a pazienti in fase terminale di ogni malattia cronica ed evolutiva, in primo luogo malattie oncologiche, ma anche neurologiche, respiratorie, cardiologiche e hanno lo scopo di dare al malato la massima qualità di vita possibile, nel rispetto della sua volontà, aiutandolo a vivere al meglio la fase terminale della malattia e accompagnandolo verso una morte dignitosa.
6. LE CURE PALLIATIVE SONO NOCIVE E ACCORCIANO LE PROSPETTIVE DI VITA
Lo scopo delle cure palliative non è quello di accelerare né di ritardare la morte, ma di preservare la migliore qualità della vita possibile fino alla fine.
Le cure palliative rappresentano quell’insieme di cure, non solo farmacologiche, finalizzate a migliorare il più possibile la qualità della vita sia del malato in fase terminale che della sua famiglia. La fase terminale è una condizione irreversibile in cui la malattia non risponde più alle terapie che hanno come scopo la guarigione ed è caratterizzata da una progressiva perdita di autonomia della persona e dal manifestarsi di disturbi (sintomi) sia fisici, ad esempio il dolore, che psichici. In queste condizioni, il controllo del dolore e degli altri disturbi, dei problemi psicologici, sociali e spirituali assume importanza primaria.
7. LE CURE PALLIATIVE SIGNIFICANO CHE IL MEDICO HA RINUNCIATO ALLA CURA
Le cure palliative sono quell’insieme di cure, non solo farmacologiche, volte a migliorare il più possibile la qualità della vita sia del malato in fase terminale che della sua famiglia. La fase terminale è una condizione irreversibile in cui la malattia non risponde più alle terapie che hanno come scopo la guarigione ed è caratterizzata da una progressiva perdita di autonomia della persona e dal manifestarsi di disturbi (sintomi) sia fisici, ad esempio il dolore, che psichici. In queste condizioni, il controllo del dolore e degli altri disturbi, dei problemi psicologici, sociali e spirituali assume importanza primaria. Lo scopo delle cure palliative non è quello di accelerare né di ritardare la morte, ma di preservare la migliore qualità della vita possibile fino alla fine. Esse, quindi:
- affermano la vita e considerano la morte come un evento naturale
- non accelerano né ritardano la morte, nulla hanno a che vedere con qualsiasi forma di accanimento terapeutico o di eutanasia
- provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri disturbi
- integrano agli aspetti sanitari, gli aspetti psicologici, sociali e spirituali dell’assistenza
- offrono un sistema di supporto alla famiglia sia durante le fasi della malattia, sia durante il lutto
- possono essere applicate precocemente nella malattia, in combinazione con le misure che tendono a prolungare la vita, come per esempio la chemioterapia e la radioterapia.
- LEGGE 15 marzo 2010, n. 38 Art.2/Definizioni
- Organizzazione Mondiale della Sanità
- Ministero della Salute – Cure palliative in ospedale: un diritto di tutti. Marzo 2021
- AIOM-SICP, Cure palliative precoci e simultanee. 2015.
- Temel, J.S., et al., Early palliative care for patients with metastatic non-small-cell lung cancer. N Engl J Med, 2010. 363(8): 733-42.
- Filippini G, Minozzi S, Borrelli F, Cinquini M, Dwan K. Cannabis and cannabinoids for symptomatic treatment for people with multiple sclerosis. Cochrane Database Syst Rev. 2022 May 5;5(5):CD013444. doi: 10.1002/14651858.CD013444.pub2. PMID: 35510826; PMCID: PMC9069991.
- Whiting PF, Wolff RF, Deshpande S, Di Nisio M, Duffy S, Hernandez AV, Keurentjes JC, Lang S, Misso K, Ryder S, Schmidlkofer S, Westwood M, Kleijnen J. Cannabinoids for Medical Use: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA. 2015 Jun 23-30;313(24):2456-73. doi: 10.1001/jama.2015.6358. Erratum in: JAMA. 2015 Aug 4;314(5):520. Erratum in: JAMA. 2015 Aug 25;314(8):837. Erratum in: JAMA. 2015 Dec 1;314(21):2308. Erratum in: JAMA. 2016 Apr 12;315(14):1522. PMID: 26103030.
- Ministero della Salute – Uso Medico della Cannabis
- ISSalute
- Legge 38/2010, art . 2, comma 1, lett . c