Il Servizio Civile Universale (SCU) è la scelta volontaria di dedicare fino a un anno della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio.

È aperto a tutti i giovani di età compresa tra i 18 e 28 anni (29 non compiuti), anche stranieri regolarmente residenti in Italia.

Il Servizio civile universale rappresenta un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese.

I settori di intervento dei Progetti che vedono impegnati gli operatori volontari sono:

Assistenza

Protezione civile

Patrimonio ambientale e riqualificazione urbana

Patrimonio storico, artistico e culturale

Educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport

Agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità

Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Per saperne di più

Normativa di riferimento

La storia del SCU

Sotto la spinta delle azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente e del crescente interesse dei cittadini nei confronti dell’obiezione di coscienza, nel 1972 il Governo approva la legge n. 772 “Norme in materia di obiezione di coscienza”, che sancisce il diritto all’obiezione per motivi morali, religiosi e filosofici ed istituisce il servizio civile, sostitutivo del servizio militare e quindi obbligatorio.

Parifica la durata dei due servizi, militare e civile, incrementando la domanda di adesione al servizio civile obbligatorio da parte di associazioni locali del terzo settore, comuni, università, unità sanitarie locali.

La legge n. 230 del 1998 “Nuove norme in materia di obiezione di coscienza” abroga la legge n. 772 del 1972 e riconosce l’obiezione di coscienza quale diritto del cittadino, istituisce la Consulta Nazionale per il Servizio Civile, organismo permanente di consultazione, riferimento e confronto per l’Ufficio Nazionale del Servizio Civile, ed il Fondo Nazionale per il Servizio Civile, ove confluiscono le risorse gestite fino ad allora dal Ministero della Difesa e nel quale possono essere versate donazioni pubbliche e private a scopo finalizzato. La gestione del Servizio civile cessa di essere competenza del Ministero della Difesa, ed è affidata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC).

La legge 331 del 2000 “Norma per la istituzione del servizio militare professionale” fissa al 1 gennaio 2007 la data di sospensione della leva obbligatoria che viene successivamente anticipata al 1 gennaio 2005 (legge 23 agosto 2004 n. 226).

È approvata la legge 64/01 che istituisce il Servizio Civile Nazionale: un servizio volontario destinato ai giovani dai 18 ai 26 anni, aperto anche alle donne, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l’esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale.

Con il D.Lgs 5 aprile 2002, n. 77, Disciplina del Servizio civile nazionale a norma dell’articolo 2 della L. 6 marzo 2001, n. 64 vengono individuate le modalità organizzative ed operative del Servizio.

Si costituisce il Comitato di consulenza per la Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta (Comitato DCNAN), con il fine di individuare indirizzi e strategie di cui l’UNSC possa tenere conto nella predisposizione di forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta. Il 23 agosto 2004 viene promulgata la legge 23 agosto 2004 n. 226 che anticipa al 1° gennaio 2005 la sospensione della leva obbligatoria.

Il 1° gennaio 2005 viene sospeso il servizio di leva, cessa il servizio civile sostitutivo (legge n. 230 del 1998) e resta solo il Servizio Civile Nazionale (Legge 64/01). Inizia la nuova era del Servizio Civile Nazionale.

Il 1° gennaio entrano in vigore le disposizioni del d.lgs 5 aprile 2002, n. 77 relative al trasferimento delle competenze gestionali del SCN alle Regioni e Province autonome – tenute ad istituire l’albo regionale degli Enti SCN appartenenti al proprio territorio -, la soppressione di tutte le sedi periferiche dell’UNSC e la contestuale costituzione del Servizio Civile Nazionale in ogni capoluogo di Regione e Provincia autonoma.

Nello stesso anno nasce la rappresentanza dei volontari di SCN, che sostituisce quella degli obiettori di coscienza presenti nella Consulta. Il regolamento prevede l’elettorato attivo e passivo, l’elezione di 4 rappresentanti nazionali, rappresentativi delle 4 macroaree: Nord, Centro, Sud, Estero, la figura dei rappresentanti regionali e quella dei delegati regionali.

Con la promulgazione della legge 2 agosto 2007, n. 130, “Modifiche alla legge 8 luglio 1998 n. 230, in materia di obiezione di coscienza” agli obiettori è concesso di rinunciare al proprio status e quindi di accedere alle attività che gli erano state fino ad allora precluse.

Con l’emanazione del DPCM 21 giugno 2012 che modifica il DPCM del 1 marzo 2011 viene istituito il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, integrando  nella medesima struttura le funzioni proprie dell’ex Ufficio Nazionale per il Servizio Civile e dell’ex Dipartimento della Gioventù.

La Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), all’articolo 1, comma 253, prevede l’istituzione in via sperimentale di un contingente di Corpi Civili di Pace. Tale disposizione è volta a dare ulteriore attuazione ai principi ispiratori del Servizio Civile Nazionale. Il contingente sarà impegnato in azioni di pace non governative in aree a rischio di conflitto – ovvero già in conflitto – o in caso di emergenze ambientali.

Il 10 luglio 2014, il Consiglio dei Ministri approva il disegno di legge “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale”, presentato alla Camera dei Deputati il 22 agosto 2014.

L’articolo 1 prevede, tra l’altro, la delega al Governo per la revisione dell’attuale disciplina in materia di Servizio Civile Nazionale con l’istituzione di un Servizio Civile Universale, finalizzato alla difesa non armata della Patria e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica.

Tra i principi e criteri direttivi individuati nella riforma si segnala, anzitutto, la previsione di un meccanismo di programmazione almeno triennale dei contingenti di giovani che possono essere ammessi al servizio civile universale e di procedure di selezione ed avvio dei giovani improntate a principi di semplificazione, trasparenza e non discriminazione.

La Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 3, comma 1, del decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77 (Disciplina del Servizio civile nazionale a norma dell’articolo 2 della L. 6 marzo 2001, n. 64), nella parte in cui prevede il requisito della cittadinanza italiana ai fini dell’ammissione allo svolgimento del servizio civile. Di conseguenza, in via amministrativa, il Dipartimento per la Gioventù e il Servizio Civile Nazionale nella predisposizione dei bandi disapplica la norma che è in contrasto con la normativa europea. Il principio verrà poi normativamente sancito con la riforma.

Nello stesso anno, con decreto ministeriale, viene stabilita l’organizzazione del contingente dei Corpi civili di pace ai sensi della L.147/2013.

Viene pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 141 del 18 giugno 2016 la legge 6 giugno 2016, n. 106: Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. Il provvedimento entrerà in vigore il successivo 3 luglio.

La legge delega definisce, tra le altre cose, l’accesso al servizio civile anche degli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, ampliando quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale che faceva riferimento ai residenti.

È l’anno della riforma del Servizio civile che diventa, da nazionale, universale, con l’emanazione del Decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40: Istituzione e disciplina del Servizio Civile Universale, a norma dell’articolo 8 della legge 6 giugno 2016, n. 106. Il provvedimento entra in vigore il 18 aprile e rappresenta la tappa fondamentale dell’importante percorso di riforma.

Con l’emanazione dell’avviso presentazione progetti e del bando per la selezione dei volontari per l’anno 2018, si attua la sperimentazione per l’attuazione delle nuove misure introdotte dal Decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40. Sono 1.236 i volontari avviati in servizio in 151 progetti “sperimentali”, da realizzarsi in Italia e all’estero, che prevedano “misure aggiuntive”: favorire la partecipazione ai progetti di giovani con minori opportunità e, limitatamente ai progetti da realizzarsi in Italia, la possibilità di svolgere un periodo di servizio, della durata massima di tre mesi, in uno dei Paesi dell’Unione europea o, in alternativa, di usufruire, per lo stesso periodo, di un tutoraggio finalizzato alla facilitazione dell’accesso al mercato del lavoro.

Il 4 novembre 2019 il Ministro Vincenzo Spadafora, firma il decreto di approvazione del primo Piano triennale 2020-2022 e del primo Piano annuale 2020 per la programmazione del Servizio Civile Universale.

Il percorso per la stesura dei Piani fonda le sue radici nelle indicazioni dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile – dell’Assemblea Generale ONU laddove si riconosce l’importanza della dimensione giovanile ed il ruolo chiave che i giovani possono svolgere nel conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Con la nuova programmazione del Servizio Civile Universale gli Enti, dunque, non presentano più singoli progetti ma programmi articolati in progetti, che hanno obiettivi strategici comuni, uno specifico ambito di azione entro cui operare e una coerenza complessiva delle attività, per rendere più armonici ed efficaci gli interventi.

È l’anno in cui il Paese ed il mondo intero è segnato dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. Anche il Servizio Civile Universale deve adattarsi ad una situazione che non ha precedenti. I progetti, inizialmente sospesi, sono poi riattivati per la quasi totalità. Il sistema reagisce e trova il modo, reinventandosi, di riportare in servizio gli Operatori Volontari prevedendo anche nuove ed alternative soluzioni di gestione delle attività e dei progetti.

29 luglio – Si svolge la prima riunione di insediamento della “Consulta nazionale per il servizio civile universale” costituita con il decreto del 21 luglio 2020 del Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport. Nella stessa riunione, viene eletta Presidente, per la prima volta nella storia del Servizio civile, una giovane donna, Feliciana Farnese, Rappresentante Nazionale degli Operatori Volontari.

Cosa offre il Servizio Civile Universale

Rimborso spese mensile di 507,30 EURO (a cui si aggiunge una indennità extra per quanti sono impegnati in Progetti all’estero, differenziata in base al criterio del “costo paese”);

Crediti formativi per coloro che prestano il Servizio civile universale, che possono essere poi riconosciuti nell’ambito dell’istruzione o della formazione professionale. Anche le università possono riconoscere crediti formativi per attività prestate nel corso del Servizio civile universale rilevanti per il curriculum degli studi;

Riconoscimento di un punteggio nei concorsi pubblici;

Formazione generale specifica;

Riserva del 15% dei posti disponibili nei concorsi pubblici per coloro che hanno completato il servizio civile universale senza demerito.

Il Servizio Civile in Croce Rossa Italiana

La Croce Rossa Italiana si propone come obiettivo principale delle sue azioni di prevenire e alleviare la sofferenza umana in maniera imparziale, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, credo religioso e politico.

In qualità di Rete associativa nazionale, ha nella sua mission il compito di organizzare una rete di volontariato sempre attiva sul territorio ed è in questo contesto si inserisce il Servizio Civile Universale.

L’Associazione è accreditata all’Albo degli Enti di Servizio Civile Universale del Dipartimento per le Politiche Giovanili e del Servizio Civile Universale, e incoraggia la partecipazione giovanile alle proprie attività.

La costruzione di una società più inclusiva, il supporto ai gruppi più vulnerabili e la partecipazione nello sforzo comune in risposta alle sfide e ai molteplici cambiamenti sociali, economici, ambientali che si presentano sia nel contesto nazionale sia in quello globale, sono il cardine delle attività del Servizio Civile in Croce Rossa.

Esso, infatti, si costituisce come un efficace strumento di cittadinanza attiva, di crescita e responsabilizzazione dei giovani in qualità di agenti di cambiamento e veicolo di solidarietà. Dedicare un anno al Servizio Civile con la Croce Rossa è un impegno per gli altri, è una partecipazione di responsabilità, è un’occasione per crescere confrontandosi, è un modo per conoscere diverse realtà, per capire e condividere, è una crescita professionale.

Quanto dura

12 mesi;

5 giorni a settimana;

25 ore settimanali.

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