La Croce Rossa siciliana premiata a Ginevra per l’impegno nell’accogliere i migranti In questi giorni di nuovi sbarchi sulle coste meridionali, il riconoscimento della Ficr premia un modello di impegno e resilienza per tutti i Comitati impegnati nell’assistenza a chi fugge da guerre e miseria.

I flussi migratori non si interrompono con la fine dell’estate, perché la guerra non finisce con la bella stagione, la fame non c’è solo quando il mare è calmo, la violenza non cessa all’arrivare del freddo. A pochi giorni dal Natale si attraversa il mare, perché fuggire è l’unica opzione. Tra venerdì 4 e oggi lunedì 7 dicembre più di quattromila migranti sono arrivati nei porti di Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia. E come sempre, sui moli, volontari e operatori della Croce Rossa hanno portato il loro aiuto. Sulle banchine, persone con il simbolo della Croce Rossa sulla divisa si sono fatte trovare pronte: non solo a dare dell’acqua o un telo protettivo ma anche a rivolgere un sorriso, uno sguardo che comunica accoglienza. Il destino ha voluto che  proprio ieri una nutrita rappresentanza dei volontari della Croce Rossa siciliana si trovasse a Ginevra per ricevere l’Henry Davison Award, l’importante riconoscimento che la Ficr attribuisce a società nazionali o a persone che con la propria azione hanno migliorato in maniera significativa la vita dei più vulnerabili.

Storymap migranti: una piattaforma web per scoprire le attività della CRI nel 2015

I numeri delle persone migranti sbarcate sulle coste italiane dall’inizio dell’anno, le attività della Croce Rossa Italiana sui moli e nei centri di accoglienza, le storie dei migranti accolti e dei volontari che da anni, in silenzio, con sacrificio e umanità portano avanti l’idea che nessun essere umano è illegale. C’è tutto questo nell’applicazione web  basata sul servizio di mappe in iCloud che la Croce Rossa Italiana ha realizzato insieme con Esri Italia, l’azienda leader in Italia per lo sviluppo di sistemi GIS (Geographic Information System).
Si tratta di un modo per raccogliere e mettere su mappa tutti quei dati che quotidianamente vengono raccolti dalla CRI in modo da poter migliorare la capacità di risposta e fare analisi e previsioni sul lungo periodo. Il lavoro di raccolta è un’attività complessa ma molto utile per tutti i Comitati interessati. Occorrerà del tempo per allineare i dati e rendere la mappa aggiornata e al passo con i continui cambiamenti. Per questo chiediamo la collaborazione di tutti i soggetti interessati.

Giornata della Memoria, Rocca (CRI): “La legge danese sull’espropriazione dei beni ai migranti preoccupa e ci riporta indietro di 70 anni. Oltre alle celebrazioni, non dimentichiamo da dove veniamo”

“Il giorno della memoria non deve rappresentare una ricorrenza da commemorare in modo automatico e senza guardare al presente e ai progetti futuri. Per questo motivo, proprio oggi, è doveroso ribadire la forte preoccupazione per quanto sta accadendo in Danimarca con l’approvazione di una legge orrore che espropria i beni a chi scappa da guerre e conflitti. Vedersi privati delle proprie cose, magari raccolte in fretta con lo scopo di voler costruire un nuovo futuro, non è in linea con i valori fondanti della civiltà europea”.

Il grande impegno dei volontari CRI di Taranto nella testimonianza della Field Officer EA per la Puglia

Il grande impegno dei volontari CRI di Taranto nella testimonianza della Field Officer EA per la Puglia

Il 30 Gennaio è sbarcata a Taranto la Nave Aliseo della Marina Militare Italiana con a bordo 400 migranti provenienti dall’Africa, la maggior parte da Nigeria, Gambia, Mali, Senegal, Ghana. Persone arrivate in Italia con il loro bagaglio di speranza e dolore, diventato ancora più acuto per aver condiviso il viaggio verso Taranto con sei compagni che non ce l’hanno fatta a sopravvivere alla traversata in mare.

Allarme della Croce Rossa per il peggioramento della situazione in Grecia, dove migliaia di persone sono bloccate al confine

Migliaia di persone sono bloccate in Grecia senza cibo, acqua e generi di prima necessità al confine settentrionale del paese, dove i migranti lottano sia per la sopravvivenza, sia per trovare sicurezza. Almeno 8.000 persone sono bloccate a Idomeni al confine a nord della Grecia con la Macedonia. Quasi tutti sono siriani o iracheni e il 40 per cento sono bambini. Sono stati creati due campi, già strapieni, per far fronte al numero crescente di persone, ma mancano acqua corrente, cibo a sufficienza, alimenti per l’infanzia, servizi igienici. Ieri si sono verificati anche scontri dopoché i migranti disperati hanno oltrepassato il confine.