IFRC

Al via la serie di cicli formativi “ResponsabilMente CRI”

Inizia sabato 1 giugno dall’Abruzzo il tour di eventi formativi per i quadri dell’Associazione. La squadra nazionale dell’Obiettivo Strategico VI, sta proponendo in tutta Italia il corso “ResponsabilMente CRI”, che si prefigge lo scopo di fornire alle figure di vertice e responsabilità dell’attuale struttura CRI, ma anche a tutta la base associativa, gli elementi necessari per garantire una maggiore conoscenza dei vincoli e dei limiti dell’agire nel mondo CRI.

La formazione psicosociale incoraggia i volontari arabo-siriani della Mezzaluna Rossa

di Viviane Tou’meh – Oltre alle necessità  basilari di cibo, riparo e vestiti, molti siriani devono anche avere a che fare con la perdita di parenti e l’esposizione alla violenza e sono costretti ad abbandonare le proprie case – conseguenza diretta del conflitto che imperversa nel paese da due anni. La Mezzaluna Rossa Araba Siriana ha lavorato con la Croce Rossa danese per soddisfare i bisogni psicosociali delle persone colpite dal conflitto, aiutandole ad affrontare i problemi della vita quotidiana.

Trattato Onu Commercio armi, Rocca (CRI): “Dopo la firma all’Onu, serve ratifica del Parlamento: l’Italia continui a dare il buon esempio. Rilanciamo la campagna su twitter#RatificaSubito”.

“Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione e gratitudine al Governo italiano per aver firmato all’Onu, nel primo giorno di apertura della sottoscrizione, il Trattato sul commercio delle armi: l’Italia ha così dato il buon esempio su una tematica fondamentale per evitare inutili sofferenze e violenze sui civili. Il commercio delle armi è un mondo senza regole e questo Trattato segna ovviamente una grandissima rivoluzione”, ha dichiarato il Presidente nazionale della Croce Rossa italiana, Francesco Rocca.

Trattato sul commercio delle armi: una opportunità storica per ridurre la sofferenza

Il 3 giugno Christine Beerli, Vice-Presidente del CICR, in occasione della firma del Trattato sul Commercio delle Armi presso la sede delle Nazioni Unite a New York, è intervenuta sottolineando che “si tratta di un’occasione storica. Gli Stati non hanno mai firmato un trattato internazionale che mira a regolamentare il commercio delle armi con il preciso scopo di ridurre la sofferenza umana. La diffusa disponibilità di armi convenzionali determina un terribile costo umano e il Trattato è la prima risposta internazionale concertata”.

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