I campi profughi in Libano hanno raggiunto il punto di crisi con il massiccio arrivo dei Siriani
Abdulrahman proviene da Homs in Siria @Ibrahim Malla IFRC
I campi profughi in Libano per i rifugiati palestinesi hanno visto un afflusso drammatico di siriani negli ultimi mesi, ma le loro infrastrutture sono deboli e ormai sull’orlo del collasso. La Mezzaluna Rossa Palestinese continua a fornire ai nuovi profughi servizi sanitari, ma l’organizzazione ha un disperato bisogno di finanziamenti per svolgere il suo fondamentale lavoro umanitario.La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) ha attivato un appello di emergenza per sostenere i rifugiati nei paesi confinanti con la Siria per un totale di 27,4 milioni di franchi svizzeri per sostenere i profughi siriani in Libano, Giordania e Iraq fino alla fine del 2013.Il campo profughi palestinese di Shatila è uno di quei campi che richiede un sostegno finanziario urgente, poiché la situazione è ormai critica. Shatila si trova alla periferia di Beirut e, secondo il dottor Adel al-Ahmad dalla Mezzaluna Rossa Palestinese, al campo erano sistemati circa 10.000 profughi palestinesi. Con i nuovi arrivati dalla Siria, il numero dei residenti del campo è salito a un valore stimato di 16.000 persone. Altri campi sono stati testimoni di un simile aumento.”A Shatila c’è un day hospital, abbiamo anche gestito un programma comunitario sanitario e di primo soccorso (CBHFA) e organizziamo corsi di primo soccorso”, spiega il dottor Adel, coordinatore CBHFA in Libano della Mezzaluna Rossa Palestinese.” CBHFA è importante, soprattutto durante una crisi, perché le persone e le comunità devono dipendere da se stesse”, aggiunge .
@Ibrahim Malla IFRC
Tutto suscita grande preoccupazione “Non c’è una sola grande preoccupazione: tutto suscita grande preoccupazione – l’acqua, l’igiene, la salute e il rifugio”, spiega Adel .All’ambulatorio della Mezzaluna Rossa Palestinese a Shatila, circa 40 donne rifugiate siriane sono riunite per una sessione CBHFA e incontrano operatori sociali della Mezzaluna Rossa. Alcune delle donne sono siriane, alcune palestinesi siriane, ma tutte lanciano lo stesso messaggio: sono assolutamente indispensabili più aiuto e sostegno.”Le nostre principali preoccupazioni sono per i nostri figli e le loro necessità: alimentazione, salute igiene. Qui non possono andare a scuola, e molti sono traumatizzati”, dice una madre che esprime la preoccupazione avvertita da molte.Gli originari rifugiati palestinesi all’interno dei campi sono anche loro colpiti dalla crisi in Siria. Uomini palestinesi lavoravano per 20 dollari al giorno, ora i siriani sono pagati solo la metà. “Finora, non ci sono stati gravi tensioni a causa di questo” aggiunge il dottor Adel .
@Ibrahim Malla IFRC
Le condizioni del campo sono criticheIl campo di Shatila è un luogo oscuro, anche in pieno sole. Molti dei vicoli tortuosi sono così stretti che il sole non raggiunge mai il suolo e nel caso di incontro tra due persone, l’una deve passare obliquamente all’altra. Il povero sistema fognario rende le strade scivolose e puzzolenti, e sopra questo labirinto di vicoli pende un groviglio di cavi elettrici , che pende giù in fasce pericolose.A pochi isolati di distanza vive il signor Abdulrahman con la sua famiglia. Vengono da Homs in Siria. Quattro bambini e sei adulti condividono un bilocale al piano terra, in parte sotto il livello stradale. Le pareti sono umide e coperte di muffa, l’ unico mobilio è un mucchio di materassi in un angolo che di notte vengono disposti sul pavimento.”Ho 70 anni e non posso più lavorare. Solo uno dei miei figli ha un lavoro, uno dei miei bambini è disabile, ulteriore elemento che si aggiunge ai nostri problemi “, dice soffermando lo sguardo sul figlio adolescente, che è sdraiato sul pavimento. Nonostante le condizioni del posto, qualcosa mantiene Abdulrahman ottimista: si aggrappa alla speranza che, un giorno, sarà in grado di tornare a casa.
L’articolo in inglese sul sito della Federazione
