La Mezzaluna Rossa Irachena assiste migliaia di famiglie sfollate dopo il preoccupante peggioramento della situazione umanitaria
@Iraqui Red Crescent
Ginevra/Baghdad – La situazione umanitaria in Iraq continua ad essere allarmante e il numero di famiglie sfollate per le violenze è in aumento ogni giorno. Nel paese un movimento di massa di persone che abbandonano le proprie case ha preso il via dal 10 giugno, dopo il peggioramento delle condizioni di sicurezza nelle province di Ninive, Salah Al-Din e Diyala. Il Kurdistan è diventata una zona sicura per molte delle persone in fuga da Mosul, città con una popolazione di 3 milioni di abitanti.La Mezzaluna Rossa Irachena ha risposto alla situazione mobilitando oltre 4.000 volontari e risorse per assistere gli sfollati. I volontari hanno iniziato da subito a fornire aiuti e a distribuire cibo, acqua e tende a Dohuk, Erbil, Ninive, Kirkuk, Diwaniya, Missan, Wasat e Najaf. Più di 40.000 famiglie sono state assistite con aiuti alimentari e circa 200.000 persone con l’acqua.Centinaia di migliaia di persone che hanno abbandonato le loro case sono state ospitate in campi di transito tirati su frettolosamente. Un numero considerevole di esse sono state anche alloggiate in scuole e moschee. Molte famiglie iniziano a faticare per trovare le risorse finanziarie necessarie a sostenere se stesse oltre la fine del mese; inoltre sia le famiglie ospitanti sia gli sfollati sono soggetti a restrizioni finanziarie.La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) e la Mezzaluna Rossa Irachena sono preoccupate per la distruzione di infrastrutture e servizi sanitari in alcune aree, dove le persone non hanno accesso all’elettricità e ai servizi di base. Questi problemi, aggravati da una forte carenza di carburante, possono essere un ostacolo allo svolgimento delle attività di assistenza alla popolazione vulnerabile.Yassin al-Ma’amouri, Presidente della Mezzaluna Rossa Irachena, ha detto che la Società Nazionale è preoccupata per le condizioni di migliaia di famiglie. “I timori crescono a causa del peggioramento delle condizioni di salute e per la diffusione di malattie tra le famiglie sfollate, in particolare diarrea e coliche intestinali nei bambini, così come per la mancanza nella maggioranza dei bambini della vaccinazione contro la polio”.“In termini di aiuti alimentari, ci troviamo ad affrontare difficoltà enormi nel trasporto di cibo e di soccorsi alle famiglie sfollate a causa dell’inaccessibilità di molte zone, anche le strade verso le grandi città continuano ad essere bloccate. Tuttavia siamo stati in grado di supportare famiglie in aree difficili da raggiungere, come Sinjar e Amerli”.Un ulteriore e importantespostamento di persone che abbandonano le proprie case è previsto verso la regione del Kurdistan, se le condizioni di sicurezza continuano a peggiorare. Al momento sono stati allestiti cinque campi, con una capacità massima di accoglienza per 7.000 famiglie a campo, 35.000 in totale. Tenendo conto del carico di lavoro attuale, si valuta che o Dohuk o Erbil, per ora principali ripari per gli sfollati interni, non saranno in grado di assorbire un numero maggiore di famiglie ospitanti o nei campi.Il movimento di persone che fuggono dalle violenze comporta ulteriori sfide al di là dei bisogni immediati di cibo e di riparo. La Federazione lavorerà a stretto contatto con la Mezzaluna Rossa Irachena per garantire il sostegno psicosociale a coloro che potrebbero aver assistito a violenze terribili, poiché anche questo può avere un impatto enorme sulle generazioni future.La Federazione ha fornito contributi attraverso il suo fondo di emergenza Disaster Relief (DREF) per 364.486 franchi svizzeri, allo scopo di sostenere la Società Nazionale negli sforzi per ricostituire lo stock di articoli non alimentari per 20.000 persone (4.000 famiglie). Un appello di emergenza sarà lanciato nei prossimi giorni per fornire assistenza di base a 180.000 sfollati nella regione del Kurdistan e per sostenere la capacità di risposta della Mezzaluna Rossa Irachena. Guarda l’intervista a Yassin al-Ma’amouri, Presidente della Mezzaluna Rossa Irachena: http://bit.ly/1q4SliS