Insieme possiamo fermare l’epidemia, il Movimento Internazionale di Croce Rossa lancia la campagna “Parole contro Ebola”
Esattamente un anno fa, il mondo ha avuto la conferma che la misteriosa malattia, che stava mietendo vittime in Africa occidentale da diversi mesi, portava il nome di Ebola.Le prime persone che risposero alla crisi, in Guinea, Liberia e in Sierra Leone, erano volontari della Croce Rossa locale che vivevano nelle comunità colpite.Alti funzionari del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), con sede a Ginevra, e la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) chiedono insieme oggi uno slancio nella lotta contro Ebola, per garantire che le persone dell’Africa occidentale non restino deluse.”Siamo a un bivio”, dice il direttore generale del CICR Yves Daccord. “Davanti a noi abbiamo la strada della solidarietà internazionale e ancor più dell’eroismo dei volontari e degli operatori sanitari locali. In questo modo arriveremo a zero casi, a sistemi sanitari più forti e al recupero dalle ferite che Ebola ha inflitto alle comunità. Ma se andiamo giù per il sentiero dell’indifferenza o della fatica, potremmo trovarci di fronte a un disastro silenzioso, con un accesso alle comunità molto più difficile che minaccerebbe non solo il recupero, ma anche i progressi che abbiamo già fatto”, avverte Daccord.Insieme possiamo fermare EbolaIl Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa crede che l’indifferenza e il silenzio siano i peggior nemici in questo momento ed ecco perché sta iniziando una campagna di sensibilizzazione incentrata sull’uso delle parole giuste per aiutare a fermare l’epidemia.La campagna “Parole contro Ebola” ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la consapevolezza a livello globale così come il dialogo e l’impegno per rafforzare il supporto della comunità internazionale e allo stesso tempo superare la resistenza della comunità locale.Sul campo ora in Africa occidentale, la sola strumentazione medica non è più sufficiente. Alcune pratiche (ancora in uso) che le persone non sono pronte ad abbandonare – come le sepolture non sicure in cui i corpi ancora contagiosi del defunto vengono gestiti dai parenti – devono essere cambiate. I tre paesi più colpiti da Ebola – Guinea, Liberia e Sierra Leone – stanno ancora registrando il rifiuto da parte delle comunità di cooperare con misure di sanità pubblica, e vengono segnalate persino aggressioni agli operatori. Le parole sono lo strumento con cui si può cambiare questo stato di cose.“Parole contro Ebola” è in fase di lancio in occasione di eventi mediatici in Europa e in Africa occidentale. Dedicate qualche minuto a guardare il sito web del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa www.wordsagainstebola.org.Fin dall’inizio dell’emergenza, le Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa hanno garantito “sepolture sicure e dignitose” per più di 15.000 persone, fornito tre hub principali di trattamento e lavorato sui contatti tracing, sostegno psicosociale e mobilitazione sociale.Ma c’è bisogno di continuo sostegno – e delle parole giuste – per portare avanti questo lavoro vitale.”Usiamo il potere delle parole per fronteggiare i pregiudizi, promuovere il dialogo, guarire, riconciliare e impegnarci per superare la resistenza, facilitare il cambiamento comportamentale, e, infine, arrivare a zero nuovi casi”, dice Elhadj As Sy, Segretario Generale della FICR. Sy afferma che “le nostre parole e le nostre azioni faranno la differenza. Parole per rompere lo stigma contro gli operatori sanitari e i sopravvissuti, le parole per educare le comunità in materia di prevenzione, parole di solidarietà da tutto il mondo per dire alle persone e alle comunità colpite: Non ti deluderò, e insieme possiamo sconfiggere Ebola”.I numeri• Un anno fa l’OMS annunciò per prima pubblicamente l’epidemia di Ebola in Guinea. • La FICR ha predisposto programmi di risposta e preparazione contro Ebola in 16 paesi africani. A causa di conflitti passati, il CICR ha una presenza di lunga data in tutto il Continente, in particolare in Liberia e Guinea. La Federazione ha lanciato sei appelli a sostegno della sua attività contro Ebola. Insieme, sono stati raccolti più di 100 milioni di franchi svizzeri che stanno interessando 39 milioni di persone.• Dall’inizio dell’emergenza, le Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa hanno garantito sepolture sicure e dignitose per più di 15.000 persone. Esse hanno inoltre creato tre centri di trattamento di Ebola (uno in Guinea e due in Sierra Leone), e hanno svolto attività di tracing sui parenti, fornito un supporto psicosociale e promosso la mobilitazione sociale nei tre paesi più colpiti.• Trentanove Società Nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, molte provenienti dal Continente africano, hanno preso parte alla risposta all’emergenza.• Alcune delle prime persone a rispondere a questa crisi sono stati i volontari della Croce Rossa che vivono nelle comunità colpite.• Più di 4.500 i volontari della Croce Rossa coinvolti nella risposta all’epidemia nei 3 paesi interessati solo la scorsa settimana, insieme con le autorità locali e le agenzie internazionali.
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