Mondovì – il Comitato CRI celebra la giornata contro la violenza sulle donne
Mondovì ha celebrato sabato scorso la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” organizzata dal Comune, dal Comitato territoriale della Croce Rossa Italiana e dal Corpo delle Infermiere volontarie della CRI, che ne fa parte. Fu proprio la CRI di Mondovì a realizzare due anni fa il Centro antiviolenza “L’Orecchio di Venere”.La giornata si è svolta in due distinti momenti, presentati dal giornalista Raffaele Sasso, referente della Comunicazione della CRI di Mondovì. In apertura, lo spettacolo al quale hanno partecipato le allieve e gli allievi di cinque scuole di danza: “ETF”, “Studio 2”, “Cravero moviment”, “Circolo la Terna” e “Good Vibes”, applauditissimo e molto seguito dalle persone presenti sulla piazza. A seguire, il convegno “Basta vittime”.
Nel breve tratto di strada tra le location dei due eventi, su un drappo rosso, sono state esposte decine e decine di paia di scarpe rosse, a simboleggiare la violenza subita da un numero sempre maggiore di donne: le scarpe a rappresentare il percorso di ogni singola donna verso la libertà, il rosso come il sangue e, allo stesso tempo, l’amore. Al convegno sono intervenuti come relatori S.lla Giuliana Turco, ispettrice del Corpo delle Infermiere volontarie, della CRI di Mondovì, che ha spiegato cosa è, e cosa fa, “L’Orecchio di Venere”, facente parte della rete antiviolenza del Monregalese, nata un anno fa; poi Federica Cravero, giornalista de “La Repubblica”, della Redazione di Torino, che ha parlato della sua esperienza nel seguire la situazione a livello regionale, con riferimento alle attività di sostegno alle donne vittime di violenza; Rino Mele, dell’Associazione “UominIncerchio”, a significare come la violenza di genere possa colpire anche gli uomini ed infine Maria Avagnina, psicologa che ha parlato della sua attività di collaborazione presso “L’Orecchio di Venere”.
Una giornata importante per ricordare come la Croce Rossa di Mondovì fornisca alle donne vittime di violenza, (ma anche a bambini, anziani, uomini), l’assistenza necessaria a superare il delicato momento, offrendo loro accoglienza, ascolto, orientamento e sostegno, operando in sinergia con i Servizi sociali e sanitari, con le Forze dell’Ordine e con le Associazioni di volontariato. Nel corso dell’anno sono una ventina le donne che si sono rivolte al Centro, metà italiane e metà straniere, mentre i giorni di accoglienza, in strutture segrete, sono state un centinaio.
S.lla Giuliana Turco, responsabile del Centro di ascolto “L’Orecchio di Venere”.