Milano celebra la storia e la cultura della Croce Rossa, domenica 21 novembre, attraverso tre eventi: una mostra e due presentazioni di libri. Si parte alle ore 12 al Mudec – Museo delle Culture, con la presentazione di “Il tempo della gentilezza” (ed. Chiarelettere). A centocinquant’anni dalla sua nascita, dopo aver attraversato ed essere uscita indenne da guerre e conflitti di ogni tipo, la Croce Rossa continua la sua opera di assistenza e di aiuto, garantendo la sua presenza in ogni parte del globo. Immutati nel tempo sono però i valori con cui da sempre volontarie e volontari si dedicano all’arte della cura, valori resi stabili e universali nella Dottrina della Croce Rossa: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà e universalità. Non princìpi astratti, ma esempi di vita che nel volume traducono in parole Monica Pais, Luca Beatrice, Michelangelo Pistoletto, Franco Arminio, Walter Veltroni, Chiara Rapaccini e Lucio Cavazzoni. Moderati dalla curatrice del libro, Chiara Belliti, l’artista Michelangelo Pistoletto e la volontaria Iole Severini (protagonista principale del racconto di Walter Veltroni) ne discutono con il vice presidente nazionale e presidente dei giovani della Croce Rossa, Matteo Camporeale, e con Marcello De Angelis (Responsabile Cultura e Editoria della Croce Rossa Italiana). Prenotazione obbligatoria
Nel contesto del Salone della Cultura, poi, presso il nuovo spazio di Superstudio Maxi alle ore 16, in Sala Bodoni, sarà presentato “Henry Dunant, la croce di un uomo”, la biografia del fondatore della Croce Rossa a cura di Corinne Chaponnière (Luni Editrice). Presenti il vice presidente nazionale e presidente dei giovani della Croce Rossa, Matteo Camporeale, Stefano Bruno Galli (Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia), Giuseppe Parlato (Presidente del Comitato scientifico di Croce Rossa Italiana), Raimonda Ottaviani (traduttrice della biografia) e Armando Torno (moderatore). La Croce Rossa è nata proprio grazie a un’idea di Henry Dunant, uomo d’affari ginevrino giunto sulle colline di Solferino e San Martino, per incontrare Napoleone III il 24 giugno 1859 durante l’imperversare della Seconda Guerra di Indipendenza. Alla sera, sul campo di battaglia restarono i corpi di migliaia di uomini tra morti e feriti. Di questo dramma è spettatore Henry Dunant che, tornato in patria, scrisse Un ricordo di Solferino, libro con il quale, descrivendo le sofferenze dei feriti di guerra, riuscì a commuovere l’opinione pubblica del mondo intero e i regnanti.
Ma il Salone della Cultura renderà omaggio all’Associazione Umanitaria più grande del mondo anche attraverso la mostra “Croce Rossa Italiana. Dalla Grande Guerra e dalla Spagnola al Covid-19: lo stesso impegno ieri e oggi”, (presentazione sempre alle ore 16 in Sala Bodoni). La mostra, organizzata e curata dal Comitato Scientifico della Croce Rossa Italiana, è l’occasione per vedere cimeli rarissimi che raccontano la partecipazione attiva di Croce Rossa in particolare negli anni della Grande Guerra, fino ai giorni nostri. Saranno esposte fotografie originali, diari, presidi medici e sanitari utili in campo di battaglia. Verrà allestito un “Posto di medicazione originale della Prima Guerra Mondiale”, una tenda 5 x 5 metri con le attrezzature, il letto da campo, i medicinali, i tavolini e i manichini di un milite di CRI e di una crocerossina in tenuta originale, per ricreare la tensione del servizio medico sul campo di battaglia.