Nel corso della COP26 di Glasgow Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), chiederà ai leader mondiali di “agire in fretta perché non è troppo tardi: la sopravvivenza dell’umanità dipende dalle azioni che intraprendiamo oggi. Questo vale anche per l’Italia, dove gli effetti del cambiamento climatico sono ormai drammaticamente in atto da tempo”. “La pandemia di COVID-19 e la crisi climatica – prosegue Francesco Rocca – stanno influenzando ogni aspetto delle nostre vite e delle nostre società, compreso il benessere fisico e mentale delle persone, ma anche i mezzi di sussistenza e le nostre economie. I più poveri e vulnerabili, che sono quelli meno responsabili della crisi climatica, sono tuttavia i più colpiti. La mia partecipazione alla COP26 di Glasgow l’1 e 2 novembre prossimi come presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, servirà ad esortare nuovamente i leader mondiali ad agire nell’immediato per una rapida e drastica riduzione delle emissioni di gas serra e, allo stesso tempo, ad affrontare con urgenza gli impatti umanitari esistenti ed imminenti del cambiamento climatico, tenendo conto degli insegnamenti tratti dalla crisi causata dal COVID-19. Dall’inizio della pandemia, i disastri legati al clima hanno gravemente colpito la vita di almeno 139 milioni di persone nel mondo. Dei 25 Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, in 14 sono in atto anche conflitti”.
“Ma non solo – sottolinea il Presidente CRI-IFRC – gli effetti della crisi climatica li stanno vivendo anche le nostre comunità in Italia. Un tempo pensavamo che questi eventi meteorologici estremi avvenissero solo in lontane isole del Pacifico, oggi sono sotto i nostri occhi anche in Europa e nel nostro Paese”.
“Nessuno può farcela da solo. Il Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa – conclude il Presidente Rocca – è impegnato a fare la sua parte negli sforzi globali per arginare la crisi climatica. Abbiamo sperimentato, nei nostri contesti operativi, l’efficacia degli sforzi collettivi: milioni di volontari delle Società nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa sono già al lavoro per frenare la pandemia globale. Come ausiliarie di ogni governo in campo umanitario, le Società Nazionali sono attori-chiave nella crisi climatica, in prima linea nelle comunità di tutto il mondo prima, durante e dopo i disastri. Forniscono, inoltre, consulenza alle proprie autorità che consentono una preparazione, una risposta e un coordinamento efficaci. Stiamo inoltre riducendo l’impatto ambientale e le emissioni di gas serra delle nostre operazioni e invitiamo gli altri a fare lo stesso. La sopravvivenza dell’umanità dipende dalle azioni che intraprendiamo oggi per mitigare il cambiamento climatico e adattarci ai suoi impatti. Non è troppo tardi per agire. La COP26 è un’opportunità che dobbiamo cogliere, tutti insieme”.