Cronache da Haiti – Sensibilizzazione delle comunità per combattere il colera
di Mariagiovanna Costa – delegata CRI ad Haiti
Grazie alla Croce Rossa Italiana che mi ha permesso di crescere, prima come volontaria e ora come delegata internazionale, sono a Haiti per seguire un progetto di cooperazione allo sviluppo quando, pochi giorni fa, il passaggio dell’uragano Matthew ha ferito e scosso nuovamente questa popolazione già martoriata.Sto avendo modo di assistere come si muova immediatamente la macchina dei soccorsi umanitari su un intero Paese, il più povero delle Americhe. In Italia, come Infermiera Volontaria, avevo già vissuto qualche esperienza di emergenza, ma non, come da adesso, dal punto di vista del coordinamento.Trovo applicato alla realtà quanto studiato: il coordinamento delle operazioni tra le varie anime del Movimento Internazionale di Croce Rossa, i team divisi per le aree di intervento, le relazioni con il governo di Haiti e il lavoro con tutti gli attori sul terreno.E ancora, l’attivazione delle ERU (Emergency Response Unit – Unità di risposta all’emergenza) della Croce Rossa, ognuna con una professionalità specifica, allo scopo di dare una risposta concreta alle tante necessità di base di una popolazione colpita da un disastro naturale. Il Comitato Internazionale di Croce Rossa si attiva potenziando i servizi di ricongiungimento dei legami familiari tra gli sfollati e proteggendo i carcerati, i dimenticati della società.E poi, la compilazione delle schede per fare una prima analisi dei bisogni di ogni area territoriale in collaborazione con la protezione civile locale. L’attivazione della rete dei volontari capillarmente presenti nel territorio sotto la guida dei Comitati Regionali per compiere attività di protezione, distribuzione, sensibilizzazione. L’analisi degli interventi per priorità, la raccolta fondi per continuare a salvare delle vite e molto altro ancora.Le zone più affette dall’uragano sono la Grande Anse, le Nippes, le Caye, dove erano già presenti con interventi di sviluppo a lungo termine, oltre ai volontari di Croce Rossa Haitiana, altre Società Nazionali di Croce Rossa.Croce Rossa Italiana, invece, dal 2010 è presente nella regione dell’Ovest, dove c’è il comune di Croix des Bouquets.Un’equipe di Croce Rossa Italiana ha fatto l’analisi delle necessità di due villaggi isolati nella propria regione di competenza, Boisdure e Sachat. Questa zona non è quella maggiormente colpita dall’uragano, ma c’è tanto lavoro da fare: dal liberare le strade dalle macerie all’educare la popolazione a condurre uno stile di vita più sano e igienicamente sostenibile.Abbiamo preso contatto con le autorità locali, visitato i luoghi pubblici e gli ambulatori per raccogliere qualche dato epidemiologico, ma soprattutto abbiamo parlato con la gente per capire quali siano le esigenze più imminenti. Le persone per Croce Rossa sono al centro e meritano una vita dignitosa e questo per noi è una bussola nel nostro intervento quotidiano. All’analisi dei bisogni segue la fase dell’intervento che, in questo caso, consiste in campagne di sensibilizzazione porta a porta dei minimi standard igienici che ogni famiglia deve adottare, per prevenire epidemie gravi come quella del colera.L’Organizzazione Mondiale della Salute, in collaborazione con il Ministero della Salute haitiano, giovedì 13 ottobre comunica che solo nel Sud ci sono 199 nuovi casi ospedalizzati per sospetto di colera e, dall’inizio dell’emergenza dell’uragano, 192 nella Grand’Anse. Il colera è una malattia subdola che può essere fatale soprattutto per i bambini che con grande facilità possono disidratarsi. E’ una malattia dovuta a scarse condizioni igieniche e poca disponibilità di acqua potabile. Così Croce Rossa Italiana, in collaborazione con Croce Rossa Haitiana, venerdì 14 ottobre è stata con i suoi volontari in otto scuole del comune di Croix des Bouquets per sensibilizzare i bambini al lavaggio delle mani e il giorno successivo nel centro della città per una campagna di sensibilizzazione delle comunità ad assumere corretti comportamenti igienici e distribuirà sapone e cloro per la potabilizzazione dell’acqua. Sono strumenti semplici, che però portano a cambiamenti durevoli e miglioramenti importanti alla vita delle persone.