La Croce Rossa fra i promotori di ‘Puliamo il mondo dai pregiudizi’ per promuovere ecologia e inclusione sociale
Anche quest’anno la Croce Rossa Italiana aderisce con entusiasmo alla campagna ambientalista “Puliamo il mondo dai pregiudizi”, edizione italiana di Clean up the World il più grande appuntamento di volontariato sul tema nel mondo. Portata in Italia nel 1993 da Legambiente, che ha il ruolo di comitato organizzatore, l’iniziativa si svolgerà su tutto il territorio nazionale grazie all’instancabile lavoro di oltre 1.000 gruppi di “volontari dell’ambiente”, che da 26 anni organizzano ‘Puliamo il mondo’ a livello locale in collaborazione con associazioni, comitati, istituzioni locali e aziende. Nel fine settimana dal 20 al 22 settembre 38 associazioni e la Commissione Europea saranno impegnati con iniziative e eventi per promuovere non solo l’ecologia ma anche l’inclusione sociale e la rimozione delle barriere culturali. Sono state, infatti, organizzate numerose attività con realtà e associazioni che operano con comunità straniere, richiedenti asilo, detenuti e persone con disabilità.
“La promozione del rispetto all’ambiente e la sensibilizzazione a comportamenti consapevoli è per la Croce Rossa Italiana un obiettivo fondamentale che centinaia di volontari portano avanti con molteplici attività e progetti sul territorio – dichiara Gabriele Bellocchi rappresentante dei Giovani e Vice Presidente CRI – Tanti i comitati CRI che anche quest’anno hanno aderito alla campagna ‘Puliamo il Mondo’, un’iniziativa che si inserisce nel più ampio impegno dell’Associazione sul tema dei cambiamenti climatici a livello mondiale. Come Giovani siamo, inoltre, impegnati nella promozione e diffusione della tutela dell’ambiente e dei beni comuni con attività costanti rivolte ai ragazzi per promuovere una cittadinanza attiva e consapevole. Lo dimostra anche la partecipazione di Elena Nalato, una volontaria dei Giovani Cri all’UN Youth Climate Summit: il vertice mondiale dei giovani sul clima a cui parteciperanno 500 ragazzi scelti dalle Nazioni Unite come leader nei loro paesi alla lotta alla crisi climatica”.