Viaggio alla scoperta di un dialogo inaspettato tra arte e volontariato: Michelangelo Pistoletto e Croce Rossa Italiana
“Il Terzo Paradiso è la fusione fra il primo e il secondo paradiso. Il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altro genere di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, ingenera, parallelamente agli effetti benefici, processi irreversibili di degrado e consunzione del mondo naturale. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. Terzo Paradiso significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune”. Michelangelo Pistoletto
Arte come cura e arte della cura. Ne parliamo con Michelangelo Pistoletto.
Lei Maestro ha accostato, facendoli dialogare, arte e volontariato: un binomio non scontato. Quali sono le premesse di questo incontro?
L’arte per me è un modo di usare il pensiero per realizzare delle cose meravigliose. Dare aiuto al prossimo è una di queste, esattamente come fanno i volontari della Croce Rossa. Le sofferenze della vita, il dolore, sono l’opposto della gioia e vanno curati con quest’ultima, perché la cura è gioia. Desidero trasformare il pianto in sorriso. Questo è quello che cerchiamo di fare a Cittadellarte: attraverso la capacità di creare veicoliamo bontà e bellezza, che sono la cura della società. Il mondo ha bisogno dell’arte, non intesa soltanto come un qualcosa che soddisfi momenti di ricreazione. Serve un’arte di creazione di nuovi modus operandi. L’arte è veicolo di cambiamento. La parola artificio ha come radice la parola arte. Ecco, con un artificio teso alla bellezza vogliamo riuscire a curare quello che la Natura non può.
L’epidemia di Covid19 ha messo sotto i riflettori l’operato dei soccorritori. Cosa vede, lei, nella figura del volontario?
Nelle persone c’è un lato che ha bisogno di essere soddisfatto: tutti devono avere la certezza che il bello e il buono esistono, altrimenti cadremmo nella disperazione. Tuttavia, questo bello e questo buono nella società odierna sono strettamente connessi al profitto economico. La pandemia ha messo al centro un punto di vista diverso, teso ad un profitto morale, sentimentale, in netto contrasto con quello materiale. Il Covid ha risvegliato qualcosa: fare del bene agli altri significa farlo a se stessi, sebbene ce ne fossimo scordati. Persone come i volontari della Croce Rossa Italiana lo fanno da sempre, senza aver bisogno di una pandemia per rendersene conto. La loro spinta al bello e al buono si fa azione, quotidianamente. E se raccontata (come durante il lockdown hanno fatto massicciamente i media), l’azione umanitaria genera immediatamente una risposta nel cuore di chi la osserva. Questo, se vogliamo, è il “lato buono” del virus: l’aver posto sotto i riflettori chi aiuta. La formula trinamica del Terzo Paradiso che ho creato spiega bene il concetto: si tratta di una linea che, incrociandosi due volte, produce tre cerchi consecutivi. Nei due cerchi esterni abbiamo gli elementi contrapposti e contrastanti che in quello centrale si uniscono per creare qualche cosa che non c’era, qualcosa di nuovo, qualcosa che è bello ed equilibrato: la formula della creazione. Se noi mettiamo il profitto in un cerchio e la gratuità in quello opposto, abbiamo il perfetto equilibrio al centro. Questo dimostra che noi non possiamo vivere di solo profitto. Basti pensare alla Natura che tutto quello che fa lo offre, senza chiedere un compenso. Per agire nella gratuità naturalmente dobbiamo nutrirci, vestirci, vivere dignitosamente. A questo serve il profitto. La gratuità è uno degli elementi più importanti dell’agire umano e la Croce Rossa ne è un esempio lampante.
Il suo avvicinamento al “mondo della gratuità” avviene in tempi non sospetti, dal 2018 con Croce Rossa. Strade apparentemente molto diverse si incontrano, mosse in realtà da obiettivi comuni. Quali sono?
La possibilità di agire affinché il prodotto creativo e artistico, che poi altro non è che bellezza e amore, provenga dalla condivisione degli opposti. Nel disegno del simbolo trinamico, da una parte ho messo un segno orizzontale che sta a significare il malato, dall’altra quello verticale che rappresenta il sano: i due segni, orizzontale e verticale, unendosi creano la croce rossa, che rappresenta l’unione equilibrata tra tutti quegli elementi che portano dalla disgrazia alla grazia.
Al tempo del Coronavirus ognuno di noi ha dovuto guardarsi allo specchio e decidere se fare la differenza. E’ nata così la nostra “azione”, denominata dal Presidente Francesco Rocca “il Tempo della Gentilezza”. Dalla paura e dall’incertezza può scaturire davvero quel nuovo umanesimo da lei sigillato attraverso la figura simbolica del Terzo Paradiso?
Il concetto di nuovo umanesimo, ossia di equilibrio, è quello su cui lavoro da decenni. Insieme a Cittadellarte cerchiamo di equilibrare gli elementi contrastanti. Il fatto di vedere un’istituzione come la CRI fare lo stesso è illuminante. Lei ha parlato di specchio, io ci lavoro dagli anni 60’. Nello specchio vediamo certamente la nostra immagine, ma insieme ad essa è riflessa quella di tutti gli altri, perché siamo un “insieme”. Mi spiego meglio. Per realizzare il mio autoritratto ho bisogno di uno specchio, così ho trasformato direttamente la tela in uno specchio e, quando l’ho fatto, mi sono reso conto che il mio specchio era anche quello della società, quello degli spettatori, quello dell’umanità. Ho iniziato a pensare che lo specchio, oltre ad essere un riferimento intellettuale, fosse anche un riferimento pratico: siamo tutti dentro alla stessa realtà e, dato questo, non ci resta che agire, insieme.
Continuerà la collaborazione con la Croce Rossa Italiana?
Ormai ci siamo trovati. Questa è una fratellanza che durerà e si svilupperà nel tempo. Uniti possiamo dare una spinta forte, artistica, creativa e nello stesso tempo pratica. Il Terzo Paradiso è un simbolo di creazione ed equilibrio, unito all’emblema della CRI porta alla comprensione di come ci si deve muovere, di come dobbiamo darci da fare.
Michelangelo Pistoletto è uno dei grandi Maestri dell’arte contemporanea. Nasce a Biella nel 1933 e inizia a esporre le sue opere dalla metà degli anni ’50 del ‘900 a Torino. Negli anni ‘60 approda alla realizzazione dei famosi Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni ‘70, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. Negli anni ‘80 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni ‘90, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l’artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2017 viene pubblicato il suo testo Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società. Tra il 2018 e il 2020 è ulteriormente intensificata l’attività del Terzo Paradiso, in particolare attraverso lo sviluppo di una rete internazionale di Ambasciate e di Forum. Nel dicembre 2018 nasce la collaborazione fra Croce Rossa Italiana, Cittadellarte e Michelangelo Pistoletto. Nel 2020, nel pieno della pandemia di Coronavirus, avvia il progetto “L’arte della cura”, voluto da Cittadellarte in collaborazione con il Lanificio F.lli Cerruti, la Consulta per le persone in difficoltà di Torino e CCIA di Biella, grazie al quale vengono consegnate alla CRI 100.000 mascherine ‘made in Biella’.