L'Ispettore Nazionale in occasione della Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia 2010
Ai Giovani della Croce Rossa Italiana Carissimi Amici, ricorre oggi la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia. L’approvazione della relativa Convenzione ha rappresentato un vero momento di svolta nel panorama internazionale, perché ha sancito il principio dell’interesse prevalente del fanciullo, in tutte le decisioni assunte nei suoi confronti. La Convenzione, infatti, è uno strumento legale che impegna gli Stati a raggiungere dei risultati chiari in ordine alla tutela dei bambini, delineando le responsabilità di tutti gli attori coinvolti all’interno della nostra società. A tutt’oggi, però, pur essendo i bambini titolari degli stessi diritti degli adulti, per molti di essi la negazione dei diritti è la vera norma di vita. Il numero di bambini che muoiono per cause evitabili è allarmante, così come quello di coloro i quali non sono ammessi al diritto all’istruzione; per non parlare di chi rimane solo ed abbandonato, di chi è vittima di violenze, abusi e sfruttamento. In molte parti del mondo, tali situazioni di ingiustizia condannano intere generazioni. Condannano il presente ed anche il futuro. Mettere i vulnerabili al centro delle nostre idee, quale fine delle nostre azioni; analizzare le realtà dove viviamo e discutere delle soluzioni più efficaci nelle nostre Assemblee. Questo significa essere membri della Croce Rossa. E, nel caso del servizio a favore dei bambini, il nostro ruolo è ancora più delicato, in quanto mira anche a dare dei punti di riferimento per i fanciulli, facilitando una loro crescita armonica, facendo sì che un giorno essi siano parte di una società che voglia e sappia prendersi cura dei vulnerabili. Mi sembra utile, a tal proposito, ricordare un passaggio del nostro Progetto Associativo: «Le attività che noi Giovani della Croce Rossa Italiana rivolgiamo ai nostri coetanei ed ai bambini sono svolte attraverso progetti mirati alla diffusione di principi e valori positivi. Esse sono svolte nei luoghi che i giovani frequentano abitualmente (scuola, ludoteche, luoghi d’incontro come le piazze o i centri commerciali, oratori, centri estivi, discoteche) oppure in tutti quei luoghi nei quali è possibile organizzare un’opportunità di incontro tra giovani. In particolare, l’attenzione verso bambini e ragazzi è maggiore proprio nei casi in cui è necessario intervenire per migliorare le condizioni di vita e quindi garantire una riduzione della vulnerabilità, intervenendo nei reparti ospedalieri, nelle case famiglia, nei quartieri difficili delle grandi città, in situazione di emergenza. I progetti di intervento prevedono la strutturazione di uno spazio idoneo allo svolgimento delle attività, che permetta ai bambini e ragazzi di esprimersi liberamente, donando un’occasione di crescita all’interno di un gruppo (piccola società), dove poter instaurare relazioni amicali stabili e durature, nel quale ogni individuo è sensibilizzato alle forme di rispetto delle regole sociali, alla solidarietà e all’aiuto verso il prossimo e responsabilizzato nei confronti dell’attenzione e la cura verso i membri del gruppo». Il Progetto Associativo ha posto fine a quelle che, un tempo, erano le semplici “attività di piazza”, fine a se stesse. L’intervento che i Giovani della C.R.I. operano sul territorio è diretto ad un cambiamento positivo della realtà! Abbiamo i nostri Principi, abbiamo i valori di un intero Movimento: questi debbono passare per il tramite delle iniziative rivolte ai fanciulli, facendoli crescere in salute, facendo capire che le differenze sono una ricchezza e non un motivo di paura, dando loro gli strumenti per vivere in una comunità a misura di bambino, facendo entrare la C.R.I. in tutte le scuole, così da avvicinare gli scolari alla Nostra Associazione, perché vi aderiscano ed un giorno la servano, così come oggi facciamo noi. E senza dimenticarci di cooperare con le altre Società Nazionali, per portare aiuto ai bambini che all’estero si trovano in condizioni di vita inumane. La giornata di oggi non può neanche prescindere da ciò che la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha di recente affermato: «In caso di disastro la discriminazione e violenza nei confronti di bambini, anziani, donne e gruppi vulnerabili aumenta da tre a quindici volte. Questo è sufficiente per spiegare l’importanza delle attività sociali in emergenza». La Croce Rossa Italiana, ed al suo interno noi Giovani, deve massimizzare l’impegno verso i bambini soprattutto durante un disastro. Per far questo in maniera competente e consapevole, deve continuare a prevedere dei corsi e dei moduli formativi rivolti a chi vuole far servizio verso bambini e giovani in emergenza. Si tratta di un investimento necessario, che rende onore all’Emblema che portiamo sulla nostra divisa e che si avvicina, più di quanto si creda, agli intendimenti del nostro fondatore. Una delle prossime sfide sarà quella di fronteggiare l’espansione urbana, incontrollata, di questi anni, che rischia di dar vita a comunità insicure, non autosufficienti e noncuranti dei diritti di bambini. Cerchiamo di comprendere, per poi affermarlo con forza nelle nostre sedi, che se vuole essere davvero vicina ai vulnerabili, la C.R.I. deve riuscire a vedere le città con gli occhi della gente. Cari saluti e buon lavoro a tutti, nei vostri Gruppi, a nome di Andrea, Ludovica, Massimiliano e mio. Pion. Rosario Valastro