Sarajevo: dopo l'apertura ufficiale di ieri, si è entrati nel vivo della formazione
Sarajevo, 11 agosto 2009 Chi è un clown? E come lo si diventa? A chi può essere d’aiuto un clown? Con questi interrogativi è iniziato il Campo di clownerie a Sarajevo: dopo l’apertura ufficiale di ieri, si è entrati nel vivo della formazione. I Pionieri della Croce Rossa Italiana si sono subito trovati ad interagire con 24 giovani volontari bosniaci particolarmente vivaci, motivati ed interattivi. Dai primi giochi “rompighiaccio” alle attività sull’espressività, fino allo studio delle tecniche di giocoleria, molti partecipanti hanno subito dimostrato grande impegno e riguardo nel seguire con attenzione le lezioni, nonché uno spiccato spirito di iniziativa. La voglia di fare, e fare bene, non manca: questo rappresenta per i Pionieri impegnati nella didattica una grande sfida. Riuscire a trasmettere non solo le tecniche di clownerie, ma soprattutto indirizzare un percorso che possa continuare una volta che la missione sarà terminata.
La delegazione italiana è stata accolta con un grande senso di ospitalità ed amicizia, che si concretizza in tanti gesti di cortesia ed attenzioni costanti. Tutti, sia lo staff che i partecipanti, sono estremamente disponibili e affabili, si respira aria di amicizia e voglia di stare insieme per condividere. Questo non può che far riflettere sull’importanza di tale esperimento formativo, che i Pionieri della missione intendono portare avanti al meglio. Nella giornata odierna, un membro dello staff didattico è stato invitato a presenziare alla messa in onda di una trasmissione televisiva di un’emittente locale, in cui è stata data l’opportunità di presentare non soltanto l’attività legata al Campo e la cooperazione con la Croce Rossa di Sarajevo, ma anche la Componente Giovane della Croce Rossa Italiana e le sue peculiarità.
“La nostra presenza a Sarajevo è il frutto di un lavoro di cooperazione condotto dai Giovani della Croce Rossa Italiana di Torino. Siamo stati ospiti dei colleghi bosniaci e abbiamo potuto condividere le nostre esperienze e i settori di attività. In questo modo, è emersa l’esigenza, da parte della Croce Rossa di Sarajevo, di organizzare un campo di formazione sulla clownerie. Siamo orgogliosi di poter diffondere le nostre competenze: abbiamo sicuramente poco tempo a disposizione, per cui cerchiamo di dare il massimo affinché questa esperienza possa essere proficua. Le aspettative da parte della Croce Rossa locale sono elevate e non vogliamo deluderle.”(Simone Pelissetti, Giovani della Croce Rossa Italiana)
Tra una lezione e l’altra, grande successo è stato riscosso dal CLOWNbook: i Pionieri hanno infatti rivisitato il famoso social network, costruendo un grande pannello in cui ciascuno può aggiornare la propria bacheca e commentare il profilo degli altri partecipanti.Ogni utente ha a disposizione un account; come aggiornare lo stato? Semplice, basta incollare una nuova striscia di nastro adesivo, ed il gioco è fatto. Un’idea nata per caso nel corso di uno dei tanti briefing della squadra italiana volti a preparare meglio tutti gli aspetti della missione ed affrontare quotidianamente ogni dettaglio, dalla didattica all’interazione con i partecipanti, dalla programmazione delle attività alle relazioni con la consorella bosniaca. E la fantasia dei giovani bosniaci non si è fatta attendere: tutti hanno accolto CLOWNbook con entusiasmo, sono stati addirittura “aperti” dei gruppi e delle pagine, come nella versione originale. Uno dei messaggi di stato dei partecipanti chiarisce bene sia le aspettative che il grado di partecipazione: “Voglio diventare un «poeta in azione»”
Galleria d’immagini, foto del Campo di giorno in giorno on-line.