Il supporto del Corpo Militare CRI ai migranti presso l’area della Stazione Tiburtina di Roma
Dopo l’intervento di sgombero alla
Stazione Tiburtina, dove erano presenti da alcuni giorni centinaia di
migranti, il Comitato Provinciale di Roma della CRI ha dato la propria
disponibilità per gestire una struttura in grado di ospitare almeno 150-200
persone che ogni giorno transitano nella Capitale, in attesa di partire verso
altre destinazioni.
Su richiesta del Presidente Nazionale
della Croce Rossa Italiana, avvocato Francesco Rocca, già dalla sera di venerdì
12 giugno, è stato attivato il Nucleo Operativo di Pronto Impiego (NOPI) del
Corpo Militare per fornire concorso alla realizzazione del campo.
L’Ispettorato Nazionale del Corpo
Militare ha messo a disposizione tempestivamente un’aliquota di personale,
mezzi e materiali campali, consentendo di velocizzare le operazioni di
allestimento della tendopoli per garantire una prima accoglienza per 24-48 ore,
lasso di tempo necessario a questi migranti, in buona parte etiopi ed eritrei e
per la metà donne e bambini, per rifocillarsi e riposare in attesa di
partire verso altri Paesi europei per ricongiungersi con i propri familiari.
In un’area nelle vicinanze della
Stazione Tiburtina, dopo il livellamento del terreno effettuato con mezzi movimento
terra del Corpo Militare, è stato
realizzato il campo per l’ospitalità temporanea. La struttura si avvale di
cinque moderne tende ad esoscheletro arredate con lettini campali, quattro
tende “ministeriali” adibite anch’esse a ricovero, due tende pneumatiche nelle
quali le Infermiere Volontarie della CRI hanno allestito un presidio sanitario,
un grande tendone al cui interno vengono serviti i pasti, un container docce e i
relativi servizi igienici oltre a tre bagni campali.
In un’altra tenda sono stati custoditi,
quindi selezionati e poi distribuiti ai migranti, i generi alimentari, di
conforto e il materiale vestiario che viene donato in grande quantità dalla
cittadinanza romana, coinvolta in una vera e propria gara di solidarietà.
