Roma, fine settimana di fuoco al villaggio Rom la Barbuta. Croce Rossa “Non c'è dignità senza sicurezza”.
In tre giorni incendiati due moduli abitativi. Ronzi (CRI): “Qual è il progetto di Roma Capitale per evitare ulteriori disastri?”
Ancora fiamme al Villaggio La Barbuta. Sabato e domenica scorsi sono stati devastati due moduli abitativi presso i quali trova alloggio la comunità Sinti, Rom e Camminanti. I due incendi si aggiungono alla distruzione di altre strutture costruite dal Comune, avvenuta a giugno 2013, il campo ormai si presenta come una zona franca e di degrado.”Siamo molto preoccupati per lo stato di degrado in cui versano i villaggi cosiddetti “attrezzati” come La Barbuta, insicuri di giorno e vero far west dopo il tramonto” – ha dichiarato Flavio Ronzi, Presidente del Comitato Provinciale CRI di Roma a seguito dei fatti accaduti. “I continui incidenti che accadono dentro e fuori il campo dimostrano che la sicurezza e il diritto, anche dei Rom che vogliono inserirsi, non si garantisce sprecando milioni di euro con Risorse per Roma, che ormai sembra un alibi all’imbarazzante assenza dell’Amministrazione”.”La situazione dentro i villaggi attrezzati è solo la punta dell’iceberg di una situazione di degrado che registriamo nelle centinaia di insediamenti abusivi che ormai sorgono su ogni riva del Tevere, lungo le consolari o sotto ogni ponte. Ci chiediamo cosa aspetti l’Assessore Cutini ad assicurare quelle politiche che in tutta Europa hanno dimostrato successo basate sulla fuoriuscita dai campi, l’istruzione, l’autosufficienza, la salute e la legalità.”Per la Croce Rossa l’assenza di una politica chiara aumenta l’incertezza degli operatori, dei cittadini e degli stessi beneficiari, rendendo vani gli sforzi delle associazioni a causa delle perdita di fiducia da parte dei Rom che hanno acceduto a percorsi di inclusione e generando una condizione di scontro sociale con la cittadinanza.”Abbiamo rivolto un appello alla Presidente della Commissione Politiche Sociali di Roma Capitale, Erica Battaglia, affinché si faccia portavoce di un improcrastinabile bisogno di politiche e azioni efficaciche evitino questa pericolosa sensazione di strappo tra la politica e la vita reale della città”.