Riunione a Ginevra sulle migrazioni: “Serve un intervento strutturale e non emergenziale”
“La mancanza di un approccio strutturale fa diventare il fenomeno migratorio una questione emergenziale e questo è un problema per le attività, ma anche per la percezione delle comunità ospitanti”. A parlare è il Vice-Presidente di Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, che ha rappresentato l’Associazione nella riunione che si è tenuta mercoledì 8 febbraio a Ginevra con le società nazionali europee e la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) sulle migrazioni.“È fondamentale spiegare che cosa hanno affrontato le persone che decidono di lasciare la propria terra, come è fondamentale lavorare sull’inclusione sociale e sulla lotta alla xenofobia – continua Rosario Valastro – La dignità dell’essere umano deve essere al centro di ogni nostro intervento sia sul terreno sia quando parliamo con partner e Istituzioni: c’è bisogno di una strategia condivisa a livello internazionale per dare voce ai bisogni delle persone che noi aiutiamo, proteggere i migranti in ogni momento del viaggio, senza dimenticare il lavoro che le Società nazionali fanno per tutti quelli che sono in condizione di vulnerabilità nella quotidianità”, ha concluso Valastro.
Durante la riunione, alla quale hanno partecipato rappresentanti della Croce Rossa Britannica, Danese, Belga, Spagnola, Svizzera e rappresentanti della IFRC, il Vice-Presidente ha anche fatto una presentazione sulla situazione in Italia e sulle attività di CRI in favore dei migranti. Tra i punti fondamentali all’ordine del giorno del meeting internazionale, sviluppare un piano europeo di intervento, una strategia comune di advocacy e un piano di comunicazione per combattere la xenofobia.“Dobbiamo ricordare all’opinione pubblica italiana ed europea che solo il 6% dei migranti è in Europa: il 39% in Medio Oriente e Nord Africa, il 29% in Africa, il 14% nella zona Asia-Pacifico e il 12% nelle Americhe. Numeri, fatti, storie delle persone e statistiche servono per contrastare la narrativa tossica sui migranti”, ha concluso Rosario Valastro.