Croce Rossa impegnata negli sbarchi a Messina, Augusta e Pozzallo. Mamma e bimba siriane riunite grazie al servizio CRI di restoring family link
Carlos Spottorno British Red Cross
Dopo lo sbarco di ieri a Palermo della nave della Marina Militare irlandese Le Niamh, con a bordo i 373 sopravvissuti oltre alle 25 vittime dell’ultimo naufragio avvenuto al largo delle coste libiche, continua incessante l’opera di tutti i comitati della Croce Rossa della Sicilia impegnati nell’assistenza sanitaria e psicologica sui moli.
Dalle prime ore di questa mattina operatori e volontari CRI sono impegnati contemporaneamente in tre sbarchi a Messina, Augusta e Pozzallo dove vengono garantiti la distribuzione di generi di conforto, acqua e la gestione delle aree di accoglienza. Fondamentale il supporto sanitario, in collaborazione con l’Usmaf, che consente un primo controllo medico dei migranti direttamente sulla banchina. Presenti gli operatori dell’ufficio RFL (restoring family link) che hanno già permesso questa mattina d’individuare una famiglia che era stata separata durante le operazioni di soccorso in mare e che viaggiava quindi in navi separate. “Si tratta di una famiglia siriana –ha detto il direttore sanitario della CRI Alessandra Diodati- la cui mamma è sbarcata a Messina e la figlia ad Augusta. Se non fosse stato per la nostra rete RFL, probabilmente le ricerche sarebbero state più lunghe e la bimba avrebbe potuto essere considerata minore non accompagnata e quindi posta sotto tutela. Sono frequenti questi casi –ha continuato Diodati- perché purtroppo capita per diverse ragioni che nel momento dello sbarco o già al largo durante un soccorso vengano separati i uclei familiari. Diventa quindi essenziale che l’attività di RFL dei volontari CRI si possa svolgere sia in ufficio sia nel momento dello sbarco, per garantire l’unità delle famiglie migranti in arrivo”.
Carlo Spottorno British Red Cross
Intanto ieri la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR) si è detta preoccupata per l’ennesimo incidente al largo delle coste libiche, l’ultimo di una serie infinita che ha portato alla morte di oltre 5.000 persone solo negli ultimi 18 mesi. La FICR ribadisce la necessità di un approccio umanitario per affrontare le vulnerabilità delle persone migranti ed esorta i Governi a garantire che i diritti umani e la dignità delle persone siano rispettati in ogni momento. Sono necessarie vie legali efficaci e la protezione delle persone in ogni fase del loro viaggio. Prevenire ulteriori perdite di vite umane è un imperativo umanitario, che va inseguito sostenendo anche il diritto delle famiglie delle persone migranti di conoscere la sorte dei loro cari. Più di 98.000 uomini, donne e bambini sono arrivati sulle coste italiane dall’inizio dell’anno.La Croce Rossa Italiana è attualmente presente in ogni porto in Italia, in collaborazione con il Ministero della Salute. Solo in Sicilia, il punto principale di approdo, la Croce Rossa Italiana ha una rete di oltre 2.300 volontari. A seguito del naufragio dello scorso aprile, la FICR ha lanciato un appello di emergenza a favore della CRI per consentire di rispondere alle necessità immediate attraverso la fornitura di cibo, beni di prima necessità, supporto medico e psicosociale e riunificazione dei nuclei familiari.In tutto il mondo il Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa sta lavorando per dare assistenza umanitaria a tutti i migranti che necessitano di protezione a prescindere dal loro status giuridico.