Siria, sostenere l’economia locale per dare una nuova speranza: distribuite 1000 pecore nelle aree rurali
Durante la seconda settimana di dicembre la Mezzaluna Rossa Siriana (SARC), con il supporto della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), ha distribuito 1000 pecore – oltre a dieci tonnellate di mangime – per sostenere le comunità rurali di ritorno a Homs e Latakia. Ciascun esemplare era gravido e ha raggiunto le famiglie in tempo per il parto. Una di loro però non ha potuto aspettare, così i nuovi proprietari hanno avuto la sorpresa di un agnellino da portare a casa insieme alla madre.“E’ accaduto tutto così in fretta!”, ha spiegato Yolanda Davila, il delegato dell’IFRC ai programmi per lo sviluppo dei mezzi di sussistenza, presente alla distribuzione. “Queste pecore sono una resistente razza autoctona, quindi la ‘mamma’ sapeva perfettamente cosa fare. In meno di cinque minuti, infatti, l’agnellino è nato e stava già in piedi. E’ stata una bellissima sorpresa per la famiglia che si è portata a casa due adulti insieme al neonato”.
In totale 500 famiglie (di cui 200 ad Al Hosn, Al Shawahed e Midan, mentre altre 300 nelle zone rurali di Latakia) hanno potuto ricevere in dono 2 pecore e 200 chili di mangime invernale, oltre ad altri 200 chili che arriveranno nella prossima primavera. La maggior parte della popolazione di quest’area, prima della crisi, era costituita da agricoltori, oggi tornati ai loro luoghi natii dopo la devastazione – ma con case e imprese gravemente danneggiate o completamente distrutte. Tuttavia, questi uomini e donne posseggono ancora le loro abilità nell’agricoltura, nell’allevamento e nella produzione del formaggio ma, soprattutto, la voglia di ricominciare. “Tutte le persone che stiamo aiutando sono sfollati tornati nelle proprie aree, che hanno dovuto lasciare le case a causa della crisi, ma ora stanno tornando e necessitano di aiuto per ricostruire le loro vite. Hanno competenze e esperienza in agricoltura e saranno anche supportati da un consulente agricolo della Mezzaluna Rossa”, ha detto Tareq Al Asraf, coordinatore delle emergenze per la SARC di Homs.“Senza questo tipo di sostegno, le persone sarebbero più propense ad adottare quelle che noi chiamiamo “strategie negative nel far fronte alla crisi”. Ad esempio, potrebbero mangiare di meno, forse solo un pasto al giorno, magari assumendo cibo dallo scarso valore nutrizionale che li renderebbe più vulnerabili. La maniera migliore per aiutarli è quella di fornire loro i mezzi per guadagnarsi da vivere e sostenere l’economia locale”.
Ahmad e suo cugino Mustapha sono due ex agricoltori di Al Shawahed che beneficeranno del progetto. “Quando siamo tornati a casa non avevamo nulla, zero. Tre dei miei fratelli erano morti. Possedevamo 50 pecore, ma 15 erano state rubate e il resto le ho dovute vendere. La mia casa era distrutta, solo cenere, così adesso siamo tutti costretti a vivere a casa di mia madre che ha un’abitazione ancora in piedi”.“Noi sappiamo allevare le pecore, così è quello che abbiamo deciso di fare ancora perché questo è il nostro modo di vivere, siamo esperti! Mia madre sa preparare il formaggio che poi vende in un altro villaggio ed è molto conosciuta per la sua bravura. Noi vogliamo tornare al nostro mestiere. Con queste pecore possiamo riconquistare il futuro, ecco perché vogliamo esprimere la nostra viva gratitudine a chi lo ha reso possibile”.