Roma, il 26 dicembre cena di Natale itinerante della CRI per seicento persone senza fissa dimora della Capitale

La sera del 26 dicembre nelle strade e piazze della Capitale è stato offerto dalla Croce Rossa Italiana uno dei più grandi banchetti natalizi “in movimento” per gli indigenti, la “Cena di Natale itinerante”, rivolta a circa seicento persone senza fissa dimora da assistere sotto il profilo alimentare, igienico-sanitario e per il vestiario.     L’iniziativa, promossa in collaborazione dal Comitato Locale della Croce Rossa di Roma (Attività Sociali e Servizio Assistenza Senza Fissa Dimora), da 2 Comitati della provincia romana e da 10 Comitati della Croce Rossa regionale dell’Umbria, è stata realizzata attraverso l’allestimento in città di 4 moduli itineranti, ciascuno composto di tre automezzi (alimentare, vestiario e sanitario). I volontari dei diversi moduli forniranno vitto, vestiario, coperte, garantendo assistenza sanitaria con ambulanze adibite ad ambulatori mobili. Sono stati forniti anche calzettoni e cappelli di lana. L’autocolonna di mezzi della Croce Rossa si è spostata lungo i seguenti itinerari: San Pietro, Prati, Piazza Venezia, Centro storico, Gianicolense, Ostiense, Eur, Magliana, Torrino, Aventino, Colosseo, Casilina, Anagnina. La Croce Rossa è stata presente naturalmente anche nelle stazioni principali: Termini, Ostiense, Tiburtina, Tuscolana. Grazie a numerosi sponsor umbri che hanno collaborato all’iniziativa, è stata offerta una cena natalizia con prodotti tipici umbri, a base di ravioli ricotta e spinaci al sugo, salsicce e lenticchie, bruschetta sciapa con olio, panettone. Oltre alle classiche bevande ci sono stati anche caffè, latte, cioccolata e tè caldo. Sessanta kg di ravioli, 40 kg di pomodori pelati, 15 kg di cipolle, 60 kg di lenticchie, 20 litri di olio di oliva artigianale, 600 salsicce, 10 kg di cioccolata solubile, 10 kg di té solubile, 1000 paia di calzettoni e 1000 cappelli di lana sono gli ingredienti per la ricetta della solidarietà della sera di Santo Stefano. Per questo lavoro sono stati impiegati circa 100 volontari, tra cui medici e infermieri, e 16 automezzi (autovetture, pulmini, furgoni, ambulanze), 2 cucine da campo, 1 sala operativa radio.

  

  

          

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