SCONTRI IN SOMALIA: CICR PROTESTA PER ATTACCHI ALL'OSPEDALE KEYSANEY DI MOGADISCIO
(Adnkronos/Aki) – Continuano gli scontri a Mogadiscio, dove mercoledì è scattata l’offensiva del governo contro i miliziani islamici (‘Shabab’) e i loro alleati del Partito islamico. Secondo il sito informativo locale ‘Mareeg’, nella capitale somala proseguono “violenti scontri”. Solo oggi sono morte almeno sei persone e altre dieci sono rimaste ferite. Per gli abitanti di Mogadiscio si tratta dei “peggiori scontri” degli ultimi mesi e per questo in molti stanno lasciando la città. I combattimenti tra l’Esercito del governo transitorio somalo e gli uomini dei Giovani Mujahidin si sono intensificati dopo che ieri il presidente somalo, Ahmed Sharif, è stato visto a guidare personalmente l’attacco delle forze filogovernative contro i miliziani islamici. Intanto ieri il Comitato internazionale della Croce Rossa ha protestato perché nei combattimenti è stato preso di mira l’ospedale Keysaney. Da mercoledì, due colpi di mortaio hanno colpito l’edificio, che è stato danneggiato. “Siamo sconvolti per la situazione a Keysaney. Nonostante i nostri ripetuti appelli a tutte le parti coinvolte negli scontri affinché rispettino le leggi umanitarie e salvino le strutture mediche dai combattimenti, nulla sembra essere cambiato sul terreno”, ha affermato Pascal Mauchle, alla guida della delegazione del Cicr in Somalia. Al Keysaney, gestito dalla Mezzaluna Rossa Somala, il Cicr fornisce equipaggiamenti, medicine e provvede alla formazione di medici e infermieri. “La situazione sta divenendo sempre più pericolosa per i pazienti e per il personale medico”, ha detto Mauchle. Il Cicr e la Mezzaluna Rossa Somala invitano quindi “le parti in conflitto a risparmiare il personale medico, gli ospedali, le cliniche e le strutture sanitarie dalle conseguenze delle ostilità”.