Giornata Mondiale contro l'Aids, il Rapporto della Croce Rossa: negare l'accesso alla riduzione del danno è una violazione dei diritti umani
Negare i servizi per la riduzione del danno ai consumatori di droghe iniettabili sta contribuendo alla trasmissione dell’HIV e costituisce una violazione dei diritti umani. E’ quanto afferma il nuovo rapporto “Out of harm’s way”, pubblicato il 26 novembre, della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR). Presentato in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, che ricorreva il 1° dicembre, il nuovo rapporto, “Out of harm’s way”, esamina le dimensioni del fallimento da parte di governi e donatori nei confronti dei consumatori di droghe iniettabili, imprigionandoli e negando loro l’accesso ai servizi sanitari necessari – inclusi la terapia sostitutiva, e i programmi sullo scambio di aghi e siringhe – violando così il loro diritto alla salute e alla sicurezza personale. “Speriamo – ha detto il Presidente della Federazione, Tadateru Konoé – che questo rapporto faccia luce su una delle più palesi violazioni dei diritti umani di persone già fortemente stigmatizzate. Il tasso crescente di infezione da HIV tra i consumatori di droghe iniettabili non solo costituisce un’emergenza di salute pubblica, ma è anche la prova di una grave negligenza e discriminazione contro le quali i tossicodipendenti devono lottare quotidianamente. La Federazione si sta concentrando sui consumatori di droghe iniettabili perché un insieme crescente di prove dimostra che non assisterli con programmi di riduzione del danno non solo mette a repentaglio la loro salute, ma anche la sicurezza del pubblico in generale”. Il rapporto sottolinea che attualmente più di 3 milioni dei circa 15.9 milioni di consumatori di droghe iniettabili hanno l’HIV. Benché cinque Paesi – Cina, Malesia, Russia, Ucraina e Vietnam – ospitino il maggior numero di consumatori di droghe sieropositivi, le cifre stanno crescendo anche in Africa, Medio Oriente, America Latina, Asia meridionale, centrale ed orientale. Il rapporto contiene un focus speciale sull’Europa orientale e l’Asia centrale dove il 60% dei consumatori di droghe iniettabili è sieropositivo, e dove le leggi e le politiche continuano a fare oggetto di stigma i consumatori di droghe, incarcerazione e molestie. In Ucraina, il numero di sieropositivi è talmente alto che il Paese sta andando pericolosamente incontro a un’epidemia generalizzata. In Europa orientale e nella Federazione Russa, stiamo assistendo a livelli preoccupanti di trasmissione dell’HIV da parte dei consumatori di droghe iniettabili alla popolazione generale. Al contrario, in Paesi che pongono enfasi sulla riduzione del danno piuttosto che sulla criminalizzazione, la situazione è significativamente diversa: i tassi di HIV si sono stabilizzati e praticamente non c’è trasmissione alla popolazione generale. La Federazione fa appello ai governi e ai donatori affinché compiano ogni sforzo possibile per mettere a disposizione dei consumatori di droghe programmi completi di riduzione del danno. Per rendere questi programmi sostenibili, tuttavia, i governi devono impegnarsi a prevedere finanziamenti a lungo termine. Il nuovo Rapporto rileva che, ad oggi, la spesa per i programmi di riduzione del danno è appena dell’1.4% su un totale di 11.3 miliardi di dollari americani spesi complessivamente per programmi su HIV e AIDS, una somma irrisoria se comparata alle necessità. Molti consumatori di droghe iniettabili vogliono smettere, ma non possono perché hanno una dipendenza. Le attività per la riduzione del danno partono dal presupposto che la dipendenza è un problema medico, e non un fallimento morale. La Federazione promuove la riduzione del danno per una semplice ragione: funziona ed è un approccio basato sui diritti umani.
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