Le storie di Lampedusa arrivano anche a New York
Anche a New York, nelle sedi istituzionali delle Nazioni Unite, del Calandra Instute della City University of New York e dell’Istituto italiano di Cultura, si è parlato di flussi migratori e dell’umanità di Lampedusa con la presentazione del libro “Lampedusa – Cronache dall’isola che non c’è”, il docu-romanzo scritto a quattro mani da Laura Bastianetto e Tommaso Della Longa, giornalisti e rispettivamente volontaria CRI e Portavoce del Commissario straordinario CRI. “Abbiamo deciso di scrivere questo libro in forma di romanzo perché vogliamo parlare di dignità e di umanità, di coraggio e di disperazione, di rabbia e di speranza”, ha spiegato Bastianetto. “Lampedusa – ha aggiunto Della Longa – era il primo punto d’arrivo per i migranti arrivati in Europa, così come per un italiano all’inizio del Novecento era Ellis Island, a New York, considerata la porta per il sogno americano”.La vetrina newyorkese ha rappresentato l’occasione per parlare degli incessanti flussi migratori che hanno interessato l’isola di Lampedusa lo scorso anno. Attraverso la voce di migranti, volontari, giornalisti, pescatori, poliziotti e perfino di una tartaruga (protagonisti del libro) si riesce a capire cosa è successo davvero in quei mesi. “Lampedusa è un’isola che c’è, vive e combatte 365 giorni all’anno. L’abbiamo chiamata ‘l’isola che non c’è’ perché, nei giorni in cui eravamo lì, abbiamo avuto la sensazione che nessuno capisse fino in fondo, né i media né tantomeno la politica, ciò che stava davvero succedendo. E poi, il problema sostanziale è che dell’isola se ne parla solamente per l’ennesima emergenza o tre mesi all’anno per il mare e i tour operator. Subito dopo, cala il silenzio. Ecco, noi non vogliamo che quei riflettori vengano spenti e New York, da sempre città dell’accoglienza, rappresenta il luogo ideale per affrontare questo tipo di argomenti”, hanno concluso gli autori.