“Diffondere la cultura dell’inclusione e sensibilizzare le comunità affinché pregiudizi e stereotipi non siano strumenti per misurare distanze, leggere nei bisogni delle persone vulnerabili lo stimolo per avvicinare, comprendere, aiutare. Questo è ciò che fa la Croce Rossa Italiana per sostenere le persone fragili e supportarle nelle difficoltà quotidiane”. Così Debora Diodati, Vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
“Il mondo parla troppo spesso di disabilità e poco di persone con disabilità: a noi interessano le vite di ciascuna di loro, vogliamo aiutarle ogni giorno, ascoltando e comprendendo, aiutandole a superare le barriere sociali, sanitarie, fisiche che sono loro da ostacolo. In tutto il Paese, le Volontarie e i Volontari della CRI organizzano eventi per valorizzare i talenti delle persone vulnerabili, corsi di formazione per supportarle al meglio, garantiscono loro servizi di trasporto e assistenza, promuovono progetti dedicati all’inclusione sociale e alla loro partecipazione attiva. L’accessibilità ad attività e servizi, l’inclusione sociale e lavorativa, sono elementi fondamentali per superare ogni distanza, per costruire una società equa e sostenibile. Lo dimostrano le Volontarie ei Volontari della CRI con disabilità che, quotidianamente, sono testimoni dei nostri Princìpi, non utenti dei servizi e delle opportunità che possiamo dare loro ma interpreti di un’azione umanitaria che non ha confini né barriere. L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”.
In occasione della 34esima Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che si è recentemente tenuta a Ginevra, la Croce Rossa Italiana e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano hanno presentato congiuntamente un documento di impegno programmatico (o pledge) dal titolo “Migliorare la protezione e l’inclusione delle persone con disabilità durante le situazioni di rischio, comprese le situazioni di conflitto armato e disastri”.
Tra le azioni che si intende intraprendere entro il 2028 figurano quelle volte ad incoraggiare tutte le parti nei conflitti armati ad adottare tutte le misure appropriate, in conformità con gli obblighi previsti dal diritto internazionale applicabile, per garantire la protezione delle persone con disabilità nelle situazioni di rischio; a promuovere l’inclusione dei diritti, dei bisogni e della partecipazione effettiva delle persone con disabilità in tutti i piani e le azioni nazionali finalizzati alla preparazione, risposta e recupero nelle situazioni di conflitti armati e disastri; a garantire l’adozione di un approccio inclusivo delle disabilità e basato sui diritti umani, comprese le considerazioni di accessibilità, in tutte le fasi degli aiuti umanitari, della prevenzione dei disastri e della gestione del rischio, del recupero e della ricostruzione; a richiedere la non discriminazione e l’uguaglianza di accesso per quanto riguarda la protezione e i servizi, compresi la riabilitazione, la salute mentale e il supporto psicosociale.
A tal fine, si opererà in maniera congiunta al fine di integrare la considerazione delle barriere specifiche e dei rischi affrontati dalle persone con disabilità nelle situazioni di rischio nel quadro delle attività di diffusione e formazione sul diritto internazionale umanitario e sul diritto internazionale dei disastri, compresi i manuali militari e operativi, anche attraverso lo sviluppo di modelli e standard correlati ai contenuti da integrare nella formazione operativa, nell’istruzione, nella dottrina, nella pianificazione e nella conduzione delle operazioni militari o umanitarie di soccorso, grazie alla cooperazione e alle già consolidate relazioni istituzionali tra le autorità statali, le altre Società Nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, l’ICRC e l’IFRC, e le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità, il cui coinvolgimento attivo ed effettivo costituisce un elemento imprescindibile.