Nel corso della 34a Conferenza Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nell’ambito dei lavori della Prima Commissione dedicata alla ‘Costruzione di una cultura globale di rispetto per il DIU’, si è tenuta una sessione tematica relativa ai sistemi di arma autonomi (Autonomous Weapons Systems – AWS). I lavori hanno riguardato le modalità con le quali affrontare i rischi umanitari, legali ed etici posti dallo sviluppo e dall’uso incontrollato di questi sistemi d’arma, una priorità dell’agenda umanitaria globale. Sia la Presidente del CICR che il Segretario generale delle Nazioni Unite hanno invitato i leader politici a negoziare con urgenza nuove regole internazionali che stabiliscano chiari divieti e restrizioni sugli AWS.

La sessione ha visto la partecipazione di un panel di alto livello composto da Gregor Schusterschitz, Capo Consigliere giuridico presso il Ministero federale per gli Affari europei e internazionali (Austria); Tahir Andrabi, Direttore Generale dell’Ufficio Controllo delle armi e disarmo presso il Ministero degli Affari esteri (Pakistan); Kate Devitt, Centre for Robotics, Università del Queensland (Australia); e Richard Lennane, Consigliere per il disarmo del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

La Croce Rossa Italiana, alla luce del suo costante impegno sul tema del disarmo, in particolare tramite azioni di diplomazia umanitaria e advocacy normativa, è intervenuta durante l’evento evidenziando le enormi preoccupazioni relative allo sviluppo e all’utilizzo di AWS non solo da un punto di vista legale, ma anche etico, e in particolare alla perdita del controllo umano sull’uso della forza.

È inimmaginabile delegare a macchine le decisioni sulla vita e sulla morte di esseri umani. La CRI condivide l’idea che sia giunto il momento di agire per affrontare queste sfide, prima di rischiare di esporre l’umanità al “momento Oppenheimer della nostra generazione”, per usare le parole pronunciate dal Ministro federale austriaco per gli Affari europei e internazionali alla Conferenza di Vienna sui sistemi d’arma autonomi dello scorso aprile.

In linea con la Risoluzione sul tema delle Armi e il DIU adottata solo pochi giorni prima dal Consiglio dei Delegati, riteniamo che gli Stati debbano negoziare e adottare con urgenza un nuovo strumento giuridicamente vincolante per affrontare i rischi unici posti da questi sistemi d’arma e difendere la nostra comune umanità. La CRI è già attiva con attività di advocacy in questo senso, partecipando al dibattito internazionale in corso assieme ad altre organizzazioni nazionali e internazionali della società civile, come avvenuto in occasione della Conferenza tenutasi a Vienna ad aprile scorso, su iniziativa del Governo austriaco Humanity at the Crossroads: Autonomous Weapons Systems and the Challenge of Regulation, che ha visto un totale di circa 900 partecipanti, tra rappresentanti di oltre 140 Stati.

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