il messaggio del presidente Valastro in ricordo di Palasciano: "Il suo esempio oggi più attuale che mai"

Figura cardine dell’ottocento, Ferdinando Palasciano è da sempre considerato il precursore della Croce Rossa per la sua attenzione ai più fragili e l’applicazione del princìpio di neutralità in ambito medico. Nato a Capua il 13 giugno 1815, fu uno dei più famosi chirurghi d’Europa, conosciuto soprattutto per le sue innovative tecniche chirurgiche e le diverse ricerche scientifiche. 

Uomo dotato di una notevoli attitudini professionali, ma ancor più di un innata attenzione verso le persone sofferenti, i feriti e i malati. Fu ufficiale medico dell’esercito Borbonico e, durante questa fase della sua vita, acquisì – inoltre – una notevole esperienza in numerosi campi della sanità militare.

“La figura di Ferdinando Palasciano, di cui ricorre oggi l’anniversario della morte, rappresenta una parte importante della storia della Croce Rossa. Mi piacerebbe che di Palasciano, i giovani, non solo i giovani della CRI, studiassero e approfondissero l’importante testimonianza storica e l’eredità che ci lascia. Il suo messaggio è infatti quanto mai attuale sul piano di quella neutralità che ne rappresentò l’azione concreta”, ricorda il Presidente CRI Rosario Valastro. “Basti ricordare questa sua affermazione: «I feriti, a qualsiasi esercito appartengano, sono per me sacri – disse Ferdinando Palasciano al suo generale – e non possono essere considerati come nemici; il mio dovere di medico è più importante del mio dovere di soldato». La neutralità sanitaria a difesa dei più deboli fa della figura di Palasciano non solo un precursore della Croce Rossa, ma un testimone unico di quei principi che ci appartengono da oltre un secolo, iscrivendo pienamente la sua opera nel solco della solidarietà e della fratellanza umana”.

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