Sono centosette dall’inizio dell’anno. Centosette donne uccise, centosette storie spezzate. Vittime di partner o ex incapaci di rispettare la loro vita e la loro libertà. Un dato che grida l’urgenza di un cambiamento, contro il silenzio di un fenomeno ancora troppo spesso sottaciuto e sommerso. Basti pensare che nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3 e solo il 14% delle vittime denuncia le violenze subite.
Oggi si celebra nel mondo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che in questa data invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più gravi violazioni dei diritti umani. E oggi più che mai, dunque, la Croce Rossa Italiana si unisce al coro di voci di coloro che chiedono un cambiamento radicale. Lo ha ricordato il Presidente Valastro qualche giorno fa, rivolgendosi agli uomini e alla società nel suo complesso, richiamando ad un senso di responsabilità collettiva che ci deve vedere tutti coinvolti.
La Croce Rossa Italiana lo fa attraverso i centri e gli sportelli anti violenza presenti su tutto il territorio nazionale: punti di ancoraggio fondamentali per le donne che hanno vissuto esperienze di violenza e che temono per la propria vita, luoghi sicuri in cui volontari e dipendenti assistono le donne che hanno subìto abusi e maltrattamenti, garantendo loro assistenza psicologica, sanitaria, legale ed economica e guidandole, soprattutto, in percorsi di denuncia e autodeterminazione.
Come testimoniato anche dallo speciale che Rai Parlamento ha voluto dedicare alla Croce Rossa e ai volontari che ogni giorno sono accanto alle donne vittime di maltrattamenti (guarda la puntata completa).
Uno sforzo collettivo e capillare portato avanti anche attraverso attività di sensibilizzazione e educazione sulla parità di genere. Da anni, infatti, la CRI dedica risorse significative alla realizzazione di iniziative formative rivolte specialmente ai giovani. Soltanto nell’anno scolastico 2022/2023, sono stati oltre 24 mila gli studenti coinvolti in attività educative con l’obiettivo di favorire la loro cultura e la crescita positiva come agenti di cambiamento all’interno della comunità.
Recentemente è stata aperta anche una raccolta fondi per sostenere le volontarie e i volontari CRI che sui territori sono al fianco delle donne più in difficoltà. Aiutare le donne vittime di abusi è un dovere di tutti noi, e dobbiamo essere pronti a far crescere la cultura che contrasta la violenza di genere.