Sono terminate le operazioni di supporto per lo sbarco dei 605 migranti ospitati a bordo della Geo Barents. Ad assisterli la Croce Rossa Italiana che, insieme alle altre associazioni presenti, ha fornito l’aiuto necessario a tutti i migranti, 151 dei quali minori.

Prima accoglienza, fornitura di vestiario e scarpe, assistenza sociale e sanitaria. Queste le principali attività svolte dai 40 Volontari messi in campo dalla CRI.

“La rete del welfare ha funzionato”, spiega Filomena Marchionne, Delegato Sociale della CRI, Comitato di Bari. “Il coordinamento con le associazioni di volontariato presenti è stato importante. Noi eravamo in prima linea, nel momento dello sbarco, fornendo la prima assistenza, consegnando kit, e attivando il primo contatto con i migranti, facilitati da una nostra volontaria che conosce bene l’arabo. Grazie a lei il contatto con famiglie e bambini è stato più facile. Questo ci ha consentito di rispondere prontamente alle necessità del caso”.

Ad aver sorpreso, nelle attività di supporto allo sbarco, è stata l’elevata professionalità dei migranti che hanno raggiunto le coste italiane con la Geo Barents.

“Mi ha colpito il numero di professionisti arrivati. Quando ci hanno spiegato cosa facessero nella vita di tutti i giorni – ha spiegato la dottoressa Marchionne – abbiamo appreso che molti di loro erano ad esempio medici, insegnanti e docenti. Vedere queste persone costrette a spostarsi ci ha toccato davvero. Alcuni di loro erano passati dalla Libia e riportavano addosso ancora i segni di quell’attraversamento: tante le lesioni fisiche, uno di loro ci ha raggiunti con una frattura al polso. Tutte persone sottoposte a torture”.

“Siamo stati gli attori principali in queste operazioni, fornendo supporto sociale, in emergenza, sanitario: siamo stati gli unici – ha concluso – capaci di offrire un servizio a tutto tondo. Stamattina il Coordinatore regionale ci ha inoltrato un messaggio che Questura e Prefettura hanno inviato sottolineando il grande valore nelle operazioni svolte dai volontari della CRI. Leggere quel ‘siete grandi’ ci ha dato la forza di appartenere ad una realtà unica, capace di fornire risposte concrete in queste emergenze”.

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