8 marzo: Messaggio del Presidente CRI Rosario Valastro
Nello scorrere del tempo da un 8 marzo ad un altro si addensano le immagini che vivono di vita propria e che fanno parte della storia, di quella storia che si costruisce in molti Paesi ancora lottando per i diritti più basilari e in altri per conquistarne di nuovi. Ma c’è nell’album di famiglia della Croce Rossa, della nostra storia recente, una serie di immagini che non possono non essere l’essenza stessa del nostro tempo. L’incontro fra le donne del volontariato e le donne che aiutiamo. Il pullman che arriva nelle nostre sedi con le donne evacuate da Leopoli, le donne ucraine accolte, le donne afghane arrivate con l’operazione Aquila Omnia, le donne migranti che ricevono l’abbraccio delle volontarie nei momenti più bui, le donne delle nostre città che ritirano gli aiuti alimentari per le proprie famiglie, le donne più anziane che si rivolgono al nostro numero di pubblica utilità, le donne soccorse durante la pandemia, le donne che subiscono violenza e per questo chiedono il nostro aiuto.
Nell’essere Croce Rossa c’è tutto questo e molto ancora. C’è lo stare dalla parte di chi per primo ha bisogno di maggiore aiuto e attraverso le storie del legame tra i volontari e le volontarie, l’umanità che ci chiama a raccolta, c’è la celebrazione ogni giorno per quanto ci riguarda della giornata della donna. Quelle donne che sono maggioranza nel volontariato e che contribuiscono alla ricchezza economica ed etica del Paese. Si potrebbe e si dovrebbe scrivere e raccontare il Volontariato attraverso i loro sorrisi, i loro abbracci, le loro carezze, la loro capacità di cura e anche la loro forza e il loro coraggio. L’Italia che con le nostre Infermiere Volontarie e le nostre Volontarie celebra l’Umanità più vera non può che essere esempio per tutti di cosa significhi essere dalla parte del rispetto profondo di ciò che c’è di più importante in una società moderna, la libertà delle donne. È, soprattutto attraverso di essa, che si costruiscono le libertà civili e i diritti di tutti. In questo 8 marzo il pensiero di ciascuno di noi non può non andare alle donne che ne soffrono la mancanza o a coloro che fuggono dalle guerre e in questo onorare le tante donne che sanno essere, non solo perché ne assumono ruoli, leader di quel cambiamento che parte dalla relazione con gli altri e dalla capacità di saper essere interpreti contemporanee della migliore forma di aiuto verso chi ha bisogno.
Alle Volontarie della Croce Rossa una dedica speciale, dunque, per questa Giornata. A tutte le donne, il mio e nostro sentito ringraziamento per essere capaci di guardare il mondo con occhi carichi di bellezza e di futuro.