Dal 30 ottobre 1888, data della sua fondazione, la Cri di Imola è al servizio della città e dei cittadini “Quest’anno, nel rallentarsi della pandemia che ha condizionato profondamente anche la vita del Comitato e dei suoi volontari – spiega la Presidente Fabrizia Fiumi -, vogliamo ricordare alcuni punti qualificanti della nostra azione.
La Croce rossa italiana è per scelta un’Associazione aperta ai giovani e il Comitato di Imola non fa eccezione: circa il 30% dei nostri soci ha meno di 32 anni e quest’anno i nostri giovani, con cui viviamo uno stretto rapporto di collaborazione, sono stati protagonisti di due importanti progetti conosciuti e finanziati dalla Croce rossa nazionale”.

Si tratta del progetto 8-13, che prevede di far scoprire il mondo di Croce rossa italiana, tramite attività interattive, ai giovanissimi tra gli 8 e i 13 anni, progetto svolto nel 2021 dai Giovani della CRI, che lo riproporranno nella sede in via Meloni a una cinquantina di studenti delle scuole medie nelle domeniche da gennaio a giugno 2023 per avvicinarli al volontariato, insegnando loro che anche da piccoli si può essere grandi e cittadini attivi.
Secondo progetto il Neet integration, nato dalla volontà dei Giovani della CRI Imola per supportare e sensibilizzare la comunità sul tema dei giovani che non studiano, non hanno un lavoro e non sono impegnati in percorsi formativi, oltre che per monitorare la realtà imolese. L’intento è raggiungere i ragazzi Neet del territorio e creare con loro un progetto condiviso per sostenere la loro realtà quotidiana.

Un altro servizio che quest’anno è ritornato pienamente efficiente, effettuato in Regione solo dalla CRI di Imola, è relativo al progetto Allattami, promosso dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna e sostenuto dalla Granarolo: consiste nel raccogliere a Bologna e dintorni latte di mamme donatrici, che Granarolo pastorizza per renderlo sicuro per il bimbo che lo riceverà, mantenendogli le caratteristiche nutrizionali, e consegnarlo poi alle terapie intensive neonatali degli ospedali di Bologna, Ferrara e Parma che lo richiedano per un bimbo prematuro. È un servizio gratificante per i volontari che se ne fanno carico e risponde al compito della CRI di essere utili, dovunque e per chiunque.

Il comitato di Imola ha attivo anche un servizio di ricongiungimento familiare, Restoring Family Link, che si rivolge alle persone che desiderano recuperare i legami familiari in Paesi diversi dal nostro. Anche durante la seconda guerra mondiale il Comitato
di Imola era punto di riferimento per il mantenimento dei contatti tra le famiglie e i cittadini
imolesi lontani e spesso prigionieri nei campi tedeschi e anglo americani. Lo scorso mese di giugno la CRI ha restaurato una piccola targa in via Verdi accanto al Teatro, dove il comitato imolese ebbe la sede dal 1929 al 1959. La targa ricorda proprio questi servizi, svolti soprattutto da quella componente importante di tutta la Croce rossa italiana e del Comitato di Imola rappresentata, in particolare, dalle Infermiere volontarie, le “crocerossine”.

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