Il 2022 è stato designato dall’Unione Africana come l’anno della nutrizione, sotto il tema “Strengthening Resilience in Nutrition and Food Security on the African Continent: Strengthening Agro-Food Systems, Health and Social Protection Systems for the Acceleration of Human, Social and Economic Capital Development”.
Secondo l’ultimo rapporto sulla sicurezza alimentare e la nutrizione nel mondo, nel 2021 la fame cronica ha colpito il 20% della popolazione africana, per un totale di 278 milioni di persone, 50 milioni in più rispetto al 2019. Solo nel Corno d’Africa, nel 2020, sono stati censiti circa 10 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni affetti da malnutrizione acuta, mentre nell’Africa Subsahariana vive il 37% dei bambini rachitici di tutto il mondo. Si stima che le conseguenze di questa crisi alimentare minaccino oltre 800 milioni di persone. Questi dati, già di per sé allarmanti, non tengono poi conto delle conseguenze a lungo termine della pandemia di Covid-19, nonché della guerra in Ucraina, che insieme alla Russia era uno dei maggiori esportatori di grano in Africa e nel Medio Oriente. Se si considerano anche i numerosi conflitti in corso nel continente africano e l’impatto del cambiamento climatico, i dati sopra esposti sono inevitabilmente destinati a salire.
È in questo contesto, e in risposta a questa crisi senza precedenti, che la Commissione dell’Unione Africana, in collaborazione con la Federazione Internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e la Banca Africana di Sviluppo (AfDB), ha organizzato la Conferenza di alto livello su sicurezza alimentare e nutrizione, tenutasi ad Addis Ababa il 9 e 10 ottobre, presso il quartier generale dell’Unione Africana.
Alla conferenza hanno partecipato ministri, attori politici, organizzazioni internazionali e rappresentanti della società civile provenienti da tutto il mondo. Tra gli obiettivi principali, quello di mobilitare il necessario impegno istituzionale e politico per affrontare la grave crisi alimentare che affligge il continente africano, in uno sforzo collettivo volto a investimenti e programmi di sviluppo ad hoc, pensati per i vari contesti nazionali.
Il Presidente della Croce Rossa Italiana e dell’IFRC, Francesco Rocca, è stato invitato, insieme ai rappresentanti di spicco della FAO e della Banca Africana di Sviluppo, a dare il via ai lavori del 10 ottobre. Nel suo discorso di apertura, il Presidente ha espresso la sua vicinanza e quella del Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa alle persone colpite dalla crisi alimentare nel continente africano, sottolineando come questa debba essere considerata una crisi globale, in quanto innescata da tre fattori globali: il cambiamento climatico, le conseguenze socioeconomiche della pandemia di COVID-19 e l’impatto sulle esportazioni di grano e sui prezzi del gas a seguito del conflitto armato in Ucraina. La crisi alimentare in Africa va pertanto affrontata attraverso un impegno collettivo di gran lunga superiore a quello profuso finora.
Nel 2021, la Federazione ha lanciato l’IFRC-wide Pan-African Zero Hunger Initiative, una piattaforma di partenariato, per affrontare le cause profonde dell’insicurezza alimentare in Africa e rafforzare la resilienza della comunità attraverso un approccio programmatico a lungo termine, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 25% delle persone più vulnerabili in Africa, attraverso partenariati locali, nazionali, regionali e internazionali.Per raggiungere questo obiettivo, la Federazione si impegnerà ad appoggiare l’Unione Africana e altri partner chiave nel promuovere azioni in linea con l’Agenda 2063 della stessa Unione Africana. Nel 2021, la Federazione ha raggiunto 4,8 milioni di persone colpite dalla fame nel continente africano. Nel 2022 ha lanciato un appello d’emergenza da 200 milioni di franchi svizzeri, con l’obiettivo di raggiungere, entro la fine dell’anno, 7,6 milioni di persone nei 14 paesi considerati più vulnerabili. Il Presidente non ha fatto mancare un elogio speciale al grande lavoro svolto ogni giorno dagli oltre 14 milioni di volontari e volontarie del Movimento che, trovandosi in prima linea, conoscono i bisogni delle persone e sono in grado di intervenire con rapidità anche in contesti vulnerabili e isolati, in zone impervie o con limiti di mezzi e di risorse. Il discorso si è concluso ricordando l’insicurezza alimentare come una delle sofferenze più indegne dell’umanità. Senza un’azione globale concreta immediata, milioni e milioni di persone continueranno a soffrire, e “questo per noi è semplicemente inaccettabile”. Il Presidente Francesco Rocca ha colto l’occasione della sua visita in Etiopia per incontrare i vertici della Croce Rossa Etiope alla presenza della Delegata di Croce Rossa Italiana per il Corno d’Africa. L’incontro è servito a ringraziare la Società Nazionale e a riconoscere il grande lavoro che svolge quotidianamente a sostegno delle persone più vulnerabili, anche nelle zone più impervie del paese. Il Presidente ha infine ricordato la pluriennale e fruttuosa cooperazione fra la Croce Rossa Etiope e Croce Rossa Italiana, che a gennaio 2021 ha scelto proprio Addis Ababa come sede per il suo ufficio regionale. Croce Rossa Italiana ad oggi ha all’attivo diversi progetti in quattro regioni dell’Etiopia, che spaziano dall’ambito sanitario, al sostegno ai migranti, e si concentrano inoltre sul rafforzamento delle capacità della Società Nazionale, attraverso corsi di alta formazione e visite ad hoc in Etiopia da parte di personale specializzato, nonché percorsi di affiancamento di staff etiope in visita alle strutture di CRI su tutto il territorio nazionale.