Rocca: “Le sfide attuali sono più complesse che mai. Dobbiamo ripartire dai nostri valori fondanti e da questo testo che ha cambiato la storia”
“Oggi celebriamo una tappa-sostanziale per la nascita del nostro Movimento e dell’umanitarismo moderno. Il 22 agosto 1864 è una data di capitale importanza, non solo per le donne e gli uomini della Croce Rossa, ma per l’umanità intera: viene firmata, infatti, da 12 Stati europei la Prima Convenzione di Ginevra. Il testo, ispirato dalle idee e dall’azione di Henry Dunant, getta le basi del diritto internazionale umanitario (DIU), stabilendo regole universali per la protezione delle vittime nei conflitti, l’obbligo di estendere senza alcuna discriminazione le cure a tutti i militari feriti e malati, il rispetto del personale medico, del materiale e delle attrezzature sanitarie attraverso l’emblema distintivo della Croce Rossa, fondata un anno prima.
A distanza di quasi 160 anni, purtroppo, assistiamo ad una involuzione e non ad una evoluzione: le vittime dei conflitti ancora troppo spesso diventano invisibili o sono dimenticate del tutto. Le crisi umanitarie stanno aumentando di numero, così come le violazioni del DIU che continuano a rappresentare uno dei problemi più gravi per la protezione dei civili e per quella degli operatori umanitari e del personale medico. Non esiste solo l’Ucraina che adesso è, giustamente, sotto i riflettori: sono troppe le guerre moderne dimenticate in cui l’assistenza ai civili e alle vittime non è garantita. Una volta c’era la possibilità di avere accesso, secondo la regola che ‘non si spara sulla Croce rossa’. Adesso nulla è più scontato.
Ecco perché dobbiamo ripartire da quei valori fondanti e dai principi che muovono il nostro agire. Le sfide sono più complesse che mai, gli ostacoli numerosi, ma dobbiamo batterci per il completo rispetto di quanto stabilito da questo testo che ha cambiato la storia”.
Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana.