La domanda che spesso ci si pone nelle risposte umanitarie come in quella in corso in Ucraina è se certi standards umanitari di assistenza primaria siano soddisfatti e se le persone da raggiungere abbiano un accesso adeguato ai servizi di base e ai mezzi di sostentamento fondamentali come acqua, cibo, alloggio e cure mediche. Tuttavia, considerando anche il perdurare di situazioni di crisi sul lungo periodo, come quella in Ucraina, quanto effettivamente ci preoccupiamo del benessere psicologico dei più vulnerabili, in particolare dei bambini? Come possiamo offrire supporto psico-sociale a persone che spesso vivono in condizioni di vulnerabilità con le quali ci sono barriere culturali e linguistiche? Come facciamo nei prossimi mesi a promuovere la salute mentale di circa 5,5 milioni di rifugiati (stima dell’UNCHR) attualmente sparsi in quasi tutta Europa? Non c’è un’unica risposta, ma certamente una delle cose che si possono fare è ricorrere alla metodologia della clownerie, i cui benefici nel migliorare e supportare i trattamenti medici psico-fisici sono stati ormai comprovati e celebrati dal mondo scientifico da molti anni.
La CRI è una delle poche Società Nazionali del Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa a poter vantare una lunga esperienza e una conoscenza tecnica avanzata nel settore. Un expertise quella della clownerie della CRI, molto ricercato e richiesto a livello internazionale da diversi partner e in particolare nell’est-Europa, come le Società Nazionali Rumena e Bielorussa che oggi si trovano a fronteggiare molteplici emergenze, cercando di tutelare la salute mentale di migliaia di bambini. In occasione del raduno nazionale dei volontari della Croce Rossa Rumena per il 146° anniversario della Società Nazionale, la referente nazionale della clownerie CRI, Rosa Vinci, ha organizzato un workshop tecnico sulla clownerie, alternando sessioni teoriche a simulazioni pratiche, con l’obiettivo di trasmettere conoscenze e buone pratiche della clownerie della CRI su come assistere i bambini in condizioni di vulnerabilità. Un evento che ha riscosso un ampio successo e un interesse tra i medesimi volontari tale da chiedere l’immediato avvio di una nuova cooperazione tra la CRI e la Croce Rossa rumena per stabilire il programma di clownerie in Romania.
Per un progetto che si avvia ce n’è un altro che si consolida ulteriormente, come in Bielorussia dove, grazie al coinvolgimento e alla formazione condotta dagli esperti formatori CRI negli scorsi mesi, decine di volontari di base, bielorussi, sono oggi diventati ufficialmente clown-dottori e trainer in clownerie e operano quotidianamente nei principali ospedali oncologici e pediatrici bielorussi, a sostegno delle cure mediche per i bambini ricoverati.
Un’azione quella della clownerie CRI che, adottando il linguaggio dei clown, universale e transfrontaliero, riesce ad appassionare centinaia di volontari da diversi paesi ma soprattutto riesce a promuovere il benessere mentale dei bambini più vulnerabili e dare loro un sorriso