Si intitola “Stringi la mia vita – Storia di una Crocerossina” la fatica di Maria Giovanna Fantoli, già docente presso la scuola superiore di Bergamo e cugina di Ettorina. La figura di Ettorina Sampietro è poliedrica, unisce una vita da Crocerossina a quella di attività a favore degli altri, ma anche del suo privato, della famiglia e del territorio. Una storia incredibile di generosità, altruismo, spirito di sacrificio e servizio al prossimo davvero straordinaria, come è nello stile della Croce Rossa i cui valori Ettorina ha incarnato in modo esemplare, ma con grande umiltà.
“La finalità del romanzo – dichiara l’autrice Maria Giovanna Fantoli – non è rendere omaggio solo a una signora di grande fede e carità, ma è un tentativo di mostrare che accanto a noi esistono tante persone che, come piccole luci, accendono di speranza il buio dei tempi che stiamo vivendo. Si tratta di persone anonime, che passano inosservate, ma che operano per il bene di coloro che stanno attorno e riescono così a cambiare, in meglio, piccoli angoli di mondo”.
Originaria di Candia Lomellina (PV), dopo la laurea in Lingue all’Università Sorbona di Parigi, diventa Crocerossina (e infermiera professionale) nel 1950 e da subito viene notata per le sue qualità umane e professionali. Di famiglia agiata, si dedica, come tutta la sua famiglia, ad aiutare il prossimo. Fervente credente, vive per aiutare gli altri. Il destino la porta nel luglio 1958 anche negli USA, a New York dove vive il fratello musicista Pierluigi Sampietro (ambasciatore della Croce Rossa statunitense negli anni 2000), e ad operare presso il Columbus Hospital. Negli USA doveva rimanere un anno. Per la sua precisione, viene scelta per partecipare a una sperimentazione su cavie umane (condannati a morte). Si fa ben apprezzare e benvolere.
Al ritorno a Mortara, prosegue come Crocerossina, ma per le Olimpiadi del 1960 a Roma, viene chiamata, con S.lla Susanna Agnelli a gestire, come IIVV, gli atleti di ogni nazionalità. E’ poi ispettrice delle IIVV a Mortara per molti anni. Molte delle Crocerossine del Comitato di Mortara hanno avuto lei come ispettrice, amica e sorella.
Ma la sua attività di aiuto al prossimo spazia in altri campi. Per anni dirige una casa di riposo di Valle Lomellina (PV) e, col marito Carlo (un amore contrastato dalla famiglia), adotta due ragazze diversamente abili. Un altro segno di generosità. Una figura del territorio importante a livello umano, del volontariato ed un esempio di come, con grande onore e dignità, si porta la divisa di Crocerossina.
La cugina Maria Giovanna Fantoli ha preparato un libro, in stile romanzo storico di accattivante lettura, descrivendo la storia di questa nostra Crocerossina, perché diventi realtà, la casa editrice chiede 200 pre ordini, possibili da venerdì 25 marzo e per 100 giorni (o chiedendo in CRI Mortara). Se si raggiungerà, il numero minimo, il testo diventerà realtà.