Cambiamenti climatici causa delle crisi umanitarie in tutto il mondo
Il riscaldamento globale sta sconvolgendo la vita di miliardi di persone, in particolare di quelle più vulnerabili. Dati evidenziati nel rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, pubblicato oggi.
Azioni a livello locale e finanziamenti economici urgenti, in particolar modo per le persone più vulnerabili, per combattere i devastanti impatti umanitari della crisi climatica. La richiesta arriva dalla Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), di cui la Croce Rossa Italiana fa parte, a seguito della pubblicazione del rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che evidenzia, per la prima volta, come il cambiamento climatico stia già contribuendo alle crisi umanitarie in contesti vulnerabili e come gli eventi climatici estremi stiano determinando sempre di più le migrazioni di persone in ogni regione del mondo.
Redatto da oltre 200 esperti di clima, il rapporto è stato pubblicato oggi dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, l’organismo delle Nazioni Unite per la valutazione della scienza relativa ai cambiamenti climatici, e riafferma i principi chiave che la rete della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha invocato per affrontare il cambiamento climatico, ma soprattutto che l’azione locale è fondamentale per affrontare il cambiamento climatico e che una risposta ai disastri, seppur tempestiva, non sarà mai sufficiente per salvare vite umane e combattere una crisi di questa portata.
“Il rapporto dell’IPCC conferma ciò che la Federazione Internazionale e la sua rete di 192 Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa testimoniano da anni: il cambiamento climatico sta già sconvolgendo la vita di miliardi di persone, in particolare i più poveri del mondo che vi hanno contribuito di meno”, spiega il segretario dell’IFRC, Jagan Chapagain.
“La risposta globale al COVID-19 dimostra che i governi possono agire in modo deciso e drastico di fronte alle imminenti minacce globali”, aggiunge Chapagain. “Oggi abbiamo bisogno della stessa energia e della stessa azione per combattere il cambiamento climatico e ne abbiamo bisogno per raggiungere le comunità più vulnerabili al clima in tutto il mondo, in modo che abbiano gli strumenti e i finanziamenti per anticipare e gestire i rischi”.
Le ultime scoperte scientifiche confermano, con elevata attendibilità, che gli impatti e i rischi climatici accentuano le vulnerabilità e le disuguaglianze sociali ed economiche. Queste a loro volta complicano le sfide già difficili del progresso, specialmente nelle regioni in via di sviluppo e nei luoghi particolarmente esposti, come le aree costiere, le piccole isole, i deserti, le montagne e le regioni polari.
“Questo rapporto è una luce rossa lampeggiante, un vero e proprio allarme”, afferma Maarten van Aalst, autore principale del rapporto e direttore del Climate Centre della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. “Ci dice, in un linguaggio scientifico inequivocabile, che la finestra per un’azione globale congiunta per garantire un futuro vivibile si sta rapidamente chiudendo. Dimostra che tutti i rischi di cui eravamo preoccupati in passato si stanno dirigendo verso di noi molto più velocemente”.
“Tuttavia, il rapporto dimostra che non è ancora troppo tardi. Possiamo ancora ridurre le emissioni per evitare il peggio” prosegue Maarten van Aalst. “Parallelamente, dovremo gestire i cambiamenti che non possiamo più prevenire. Molte delle soluzioni, come migliori sistemi di allerta preventivi e reti di sicurezza sociale, hanno già dimostrato il loro valore. Se aumentiamo la nostra ambizione di adattamento ai rischi crescenti, dando priorità alle persone più vulnerabili, possiamo ancora evitare le conseguenze più devastanti”.