Rocca: "l’esempio di Gabriele vive in eterno nei nostri cuori".

Cinque anni ormai sono passati da quel maledetto 18 gennaio 2017 dove 40 persone, tra cui 4 bambini, rimangono intrappolate all’Hotel Rigopiano di Farindola, in Abruzzo, sepolti da 120 mila tonnellate di neve e ghiaccio. Il bilancio finale è di 29 morti e 11 sopravvissuti.

Tra le vittime anche il nostro Gabriele D’Angelo, cameriere presso la struttura ricettiva e volontario della Croce Rossa presso il Comitato di Penne. Un eroe Gabriele che, in quei momenti drammatici, attivò i soccorsi e chiese l’evacuazione del resort. Aveva ricevuto una benemerenza della Protezione Civile dopo il terremoto dell’Aquila, dove si era distinto per l’impegno e la dedizione dimostrata. Ma tanti, insieme a lui, sono stati i Volontari che hanno saputo dare il massimo in una situazione così difficile, contribuendo ad arginare perdite e danni: dai suoi colleghi abruzzesi ai tanti giunti da tutta Italia.

Ad un lustro esatto, con una pandemia globale nel mezzo e un lutto nel cuore che non scomparirà mai, possiamo dire che l’esempio vive in eterno e il nostro Gabriele ne è e sarà testimone perpetuo.

Il ricordo del Presidente CRI, Francesco Rocca, nell’anniversario della tragedia di Rigopiano.

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