Nonostante se ne parli poco, l’Aids è ancora una malattia potenzialmente mortale senza un trattamento adeguato. Basti pensare che dal 1981, quando arrivarono le prime segnalazioni di un inspiegabile aumento di polmoniti nei giovani omosessuali, l’epidemia innescata dal virus HIV – isolato e identificato soltanto tre anni dopo, nel 1984 – ha causato 35 milioni di vittime in tutto il mondo, di cui 45 mila in Italia. Oggi, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, viene ricordata anche la necessità di raggiungere l’obiettivo di sconfiggere l’epidemia entro il 2030. Il quadro infatti è preoccupante, visto che molte persone con Hiv non vengono diagnosticate in tempo, con potenziali gravi conseguenze a lungo termine sulla loro qualità di vita (in Italia 6 casi su 10 vengono diagnosticati in ritardo).
La Croce Rossa della Spezia con i suoi Giovani è da sempre sensibile al tema della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili: nell’arco degli anni i Giovani CRI hanno svolto varie attività di prevenzione e informazione della popolazione giovanile, sia negli istituti scolastici che nelle piazze cittadine. Per potenziare questa attività e aumentare la platea dei destinatari la Croce Rossa spezzina ha lanciato il progetto “Self protect – Proteggiti da solo”, finanziato dalla Fondazione Carispezia, grazie al quale in due istituti scolastici superiori e all’interno della biblioteca Beghi verranno installati sei distributori automatici di profilattici, che erogheranno anche un volantino con le informazioni di base sulle malattie sessualmente trasmissibili e sull’uso del profilattico.
“Con questo progetto vogliamo fornire ai giovani spezzini tutte le informazioni e gli strumenti necessari per prevenire e arginare la trasmissione delle malattie sessuali – commenta il presidente della Croce Rossa della Spezia Luigi De Angelis – La fascia giovanile della popolazione, infatti, troppo spesso risulta poco consapevole del fenomeno e dei relativi rischi, tanto che i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità attestano che i giovani tra 15 e 24 anni sono i più esposti a queste malattie. Inoltre oggi soltanto il 26% dei rapporti sessuali avviene in modo protetto: una ragione in più per sensibilizzare i nostri ragazzi”.