Al Senato la presentazione del progetto. Il comitato promotore include diverse personalità dal mondo del Terzo settore, dalla società civile alla politica, fino al mondo dell'informazione
Sono 6,3 milioni i volontari attivi in Italia. Di questi, 150.000 indossano l’emblema della Croce Rossa da più di un secolo e mezzo. Per tutti costoro un comitato promotore, guidato dal Vicepresidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, ha presentato la candidatura del volontariato come patrimonio culturale immateriale Unesco. La proposta rappresenta l’atto conclusivo del percorso che ha visto Padova ricoprire il ruolo di capitale europea del volontariato nel 2020. Ed è proprio a Padova che, nel febbraio 2020, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella definì il volontariato “un’energia irrinunciabile della società”, diventata essenziale anche e soprattutto nell’anno della pandemia.
“L’emergenza Covid lo ha dimostrato una volta di più: il volontariato nel nostro Paese e non solo – ha sottolineato il Presidente CRI-IFRC Francesco Rocca a Palazzo Madama – è sostanziale alla tenuta della società, un valore inestimabile per ogni comunità. Siamo estremante orgogliosi di questa richiesta, attraverso la quale si fa un tributo al lavoro incessante di milioni di donne e uomini che, senza alcun tornaconto materiale, si fanno portatori di umanità e speranza, raggiungendo tutti coloro che anche le migliori leggi non riescono a toccare nei loro bisogni più profondi”.
E’ iniziato perciò un cammino europeo assieme a tutti gli organismi che si occupano di volontariato per fare in modo che la candidatura abbia maggior consistenza. Il lavoro di sostegno a quest’ultima richiederà almeno un anno.