In questo 2020, la pandemia non ha fermato la voglia di riproporre la campagna che ci ha visti negli ultimi anni scendere in piazza in occasione del 1° dicembre, giornata dedicata alla lotta contro l’AIDS.
Passare dalla piazza fisica ad una comunicazione svolta interamente in rete è stata, prima che una scelta, una necessità. Una necessità che però il nostro gruppo Giovani CRI ha deciso di sfruttare al massimo, mettendosi in gioco, rimodulando l’attività per essere veicolata sui social ed arrivare un pubblico numerosissimo in breve tempo.

Una campagna di informazione in primis, prevenzione e sensibilizzazione alla lotta contro l’AIDS, svolta sui nostri canali social ufficiali – facebook, instagram, twitter – e soprattutto nelle stories così da avere un contatto diretto con il pubblico, la possibilità di un’interazione veloce e al tempo stesso una grandissima visibilità.
La possibilità di porre delle domande anonime sul tema delle malattie sessualmente trasmissibili, piccoli quiz e sondaggi, stories con consigli sul tema, post e brevi video, tutto progettato da un gruppo di Giovani che ha deciso di dedicarsi a quest’attività. Dalla formazione interna alla divisione dei ruoli, gruppi di lavoro che hanno lavorato sulla comunicazione, sulla grafica e sui contenuti, tutti con l’obiettivo comune di rendere chiaro lo scopo della campagna.

Gruppo di lavoro coordinato dal nostro Davide, particolarmente legato a questa campagna, soddisfatto dei risultati ottenuti e con la speranza che il modo di lavorare sviluppato per questa attività possa applicarsi ad altre campagne e progetti, migliorando e affinando le tecniche di cooperazione. Insieme, dopotutto, si affrontano e si superano anche gli imprevisti. A Davide si sono aggiunti Ilenia, Paolo, Daniele, Gaia, Petronela, Maddalena, Leonardo, Alice e Naima. Per tutti un’esperienza nuova, di grande crescita personale a livello formativo e come gruppo.

La forza di fare le cose insieme, la consapevolezza di poter fare tanto, lo ricorda Ilenia insieme alla speranza di aver fatto breccia nel cuore della gente, “io penso che insieme possiamo fare tanto e questa attività ne è la prova”. Maddalena inoltre ha riflettuto anche su una cosa importante, quella di aver fatto qualcosa per la gente, soprattutto per chi è esterno al mondo Croce Rossa, averlo fatto con soddisfazione e serietà, ma non senza perdersi ogni tanto in chiacchiere, dopotutto siamo giovani!

Per Gaia, questa è stata la terza campagna MST Malattie Sessualmente Trasmissibili cui ha partecipato da quando è entrata a far parte di Croce Rossa, due anni fa. “La giornata mondiale contro l’AIDS è solo un’occasione per parlarne, un’occasione per mostrare la parte più nascosta e sconosciuta di una malattia che può essere scoperta ed affrontata attraverso pochi e semplici step. Invito chiunque ad interessarsi a queste cose, che apparentemente sono quotidiane e tangibili, ma quanto ne sappiamo realmente ?“

L’invito a riflettere su quanto ne sappiamo realmente sul tema è stato proprio il fulcro della campagna ed in questo caso, con una campagna on line, la possibilità di porre domande anonime e rispondere ai quiz, ha permesso forse di superare quella barriera di imbarazzo che si sarebbe creata “faccia a faccia”. Pregiudizi e miti, o come li abbiamo definiti noi “false leggende”, tutto ciò ancora non è stato abbattuto. Come ci ricorda Alice, queste giornate sono importanti sia come prevenzione ma anche come informazione su come “rapportarsi” con le persone affette da questa malattia.

Obiettivo dell’attività, la formazione e la crescita dei nostri giovani CRI, giovani che, come Petronela, hanno visto in questa attività anche l’occasione di conoscere coetanei con i quali magari finora non si era presentata l’opportunità di “fare qualcosa insieme”. Grande soddisfazione, spirito di squadra, interesse, curiosità, utilizzo dei social per uno scopo davvero utile, questo è quello che ci ricorda Petronela ed, aggiunge, “perché, in fondo, Croce Rossa è anche questo: una realtà che ti fa scoprire persone e cose nuove senza mai sentirti fuori luogo“.

Veterano dell’attività anche Daniele, convinto di quanto sia importante divulgare informazioni su questo argomento. Un’esperienza nuova, quella on line, ma in attesa di tornare in piazza, dove forse a volte ci si diverte di più!

Un confronto con l’esperienza in piazza inevitabile. “Due campagne molto belle, ma anche molto diverse: l’anno scorso ero in piazza con gli altri volontari e ho avuto la possibilità di interagire di persona con il cittadino, a differenza di quest’anno che invece ho potuto interagire solo con i miei colleghi attraverso una semplice videochiamata mentre con il cittadino non è stato possibile interagire in alcun modo se non attraverso uno schermo. Anche a livello organizzativo è stata molto differente: mentre l’anno scorso bisognava semplicemente sensibilizzare, quest’anno è stato necessario anche organizzare la parte social e quindi creare grafiche o anche dei video. Per fortuna la tecnologia di oggi ci ha dato la possibilità di agire anche a distanza e di non fermarci neanche quest’anno, ma in ogni caso spero che nei prossimi mesi la situazione pandemica migliori, in modo da avere la possibilità di tornare in piazza“. Un’esperienza quindi particolare per Leonardo, che ha trovato pro e contro in questo confronto tra il 2019 e il 2020, avendo in ogni caso il piacere di partecipare e che di certo non dimenticherà.

Per Paolo, la partecipazione alla campagna è stata il coronamento del mio primo anno di volontariato e dopo la partecipazione a vari progetti durante il corso di quest’anno, questa è stata la prima piazza virtuale. “E chi l’avrebbe mai detto che i cosiddetti social network dove trascorriamo una cospicua parte del nostro tempo libero potessero diventare un importante palcoscenico di informazione e prevenzione? Chi meglio di noi, figli della tecnologia e parte della generazione Z poteva essere di aiuto nella piazza informatica? Ebbene sì noi volontari ci siamo formati online, organizzati telematicamente per allestire al meglio delle nostre potenzialità questa campagna così importante e sempre più attuale. È stato significativo adattarsi all’evoluzione e ai cambiamenti imposti dalla pandemia, così come lo è stato il numero di utenti che si sono messi in gioco interagendo con noi. Spero che si ritorni presto alle attività di piazza per avere un contatto diretto con le persone, ma la possibilità di sviluppare progetti nel nostro mondo di tutti i giorni, quello “dell’online”, l’ho trovata e la trovo al tempo stesso elettrizzante“.

Paolo ha citato il “numero di utenti”, quindi ci sembra doveroso riportare anche qualche numero a testimonianza della risposta ottenuta!

Sul nostro canale Facebook abbiamo avuto: copertura post di 3313, click 44, interazioni 163, per le stories una copertura totale di 1918 ed 81 interazioni. Sul nostro canale instagram, 5 nuovi follower, copertura 1076, impressions 1156, interazioni 88, like 73, condivisioni 12, per ciò che riguarda le stories una copertura di 4109, impressions 5940, 26 visite, 4 risposte alle stories, 51 interazioni stories, 47 condivisioni. Infine 179 interazioni sul canale twitter e 69 risposte al nostro google form “Quanto ne sai di malattie sessualmente trasmissibili”.

Sembrano solo numeri, ma dietro ognuno di loro c’è stato qualcuno che ha apprezzato e dato valore all’impegno dei nostri giovani!

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