In Libia prosegue il lavoro delle Crocerossine in ausiliaria alle Forze Armate e a supporto della sanità locale

 
 

Esperienze travolgenti ed emozionanti. Quelle che lasciano sulla pelle un odore indelebile e che riempiono il cuore da renderlo tanto pesante quanto leggero allo stesso tempo”.

Mara Baldoni è un’Infermiera Volontaria dell’Umbria ed in questo momento è a Misurata, in Libia, ad operare nell’ambito della Missione bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia (MIASIT). Qui ha trovato Cassim, un bambino con difficoltà motorie che grazie alle cure presso l’Italian Field Hospital, ovvero l’ospedale da campo della Missione con funzioni di supporto al servizio sanitario locale, ha la possibilità di svolgere delle sedute di fisioterapia per riacquisire la giusta mobilità. Sono diversi i Cassim di Misurata che vengono curati anche grazie al sostegno delle Infermiere Volontarie, che, organizzate su turni h24, onorano ogni giorno il loro motto ‘Ama Conforta Lavora Salva’.

Sorella Baldoni è a Misurata da ottobre ed ha lasciato a casa un marito e due figli. È un tecnico sportivo e insegnante di educazione motoria, per questo il suo contributo è stato attivo nel lavoro della fisioterapia.

La CRI, fornendo personale preparato e competente, supporta le attività sanitarie dell’Esercito – a dirlo è il Maresciallo fisioterapista Flavia Marchetti, effettiva presso il Policlinico Militare di Roma, Celio ed attualmente in servizio nella MIASITe le Sorelle che sono qui sono indispensabili per coadiuvare le necessità del momento”.

Organizzazione, pianificazione, prenotazione e accompagnamento dei pazienti, sono anche queste le attività svolte dalle quattro Sorelle presenti a Misurata.

Questa è la mia prima missione – racconta ancora Sorella Baldoni e grazie al gruppo che si è costituito e alle direttive della capogruppo, le nostre competenze sono a disposizione delle professionalità incontrate qui sul posto, rendendo questa collaborazione utile ed efficace per la popolazione”.

Un team ben amalgamato e poliedrico, in cui il sostegno reciproco è alla base del vivere e la vita di gruppo fa la differenza. Le giornate trascorrono veloci e sempre diverse. Uguale rimane il principio che le accompagna, quello dell’Umanità di Croce Rossa.

Venire qui significa non solo fare qualcosa di importante per gli altri, ma anche dare un esempio ai miei figli, costruire una comunità più forte e solida basata sui valori dell’altruismo e della solidarietà”, conclude Sorella Baldoni, Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana da 10 anni. “Sono molto fortunata, perché qui ricevo i sorrisi e la gratitudine delle persone, la moneta unica che appaga il cuore”.

 
 
 
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