Con “Ritornare per Ricominciare” la Croce Rossa in campo per curare le crepe dell’anima generate dal sisma

 
Con “Ritornare per Ricominciare” la Croce Rossa in campo per curare le crepe dell’anima generate dal sisma
 

Il silenzio, la solitudine, il senso di abbandono. Il confronto con il demone del terremoto, visto non solo come evento calamitoso ma come momento scatenante di paure e vissuti emotivi di un tempo, che si credevano superati o dimenticati. Anche quando i riflettori dei media sui territori colpiti dal sisma si spengono, le luci della CRI rimangono accese “Perché è proprio nella fase naturale del tentativo di ritorno alla normalità – dicono gli psicologi e gli operatori psicosociali della CRIche queste persone, all’improvviso, trovano solo il vuoto intorno a loro”. È proprio per colmare quel vuoto che la Croce Rossa Italiana prosegue le proprie attività anche attraverso il progetto “Ritornare per Ricominciare” che, in collaborazione con il Comitato Regionale della CRI marchigiana, mira a potenziare la resilienza della comunità grazie a un’organizzata rete di azioni di supporto psicosociale.

La particolarità del nostro intervento – proseguono – risiede soprattutto nel fatto che non ci limitiamo ad aspettare che qualcuno venga da noi a chiedere aiuto. Semplicemente, siamo noi ad andare dalle persone, anche con l’obiettivo di riconnetterle con le istituzioni, orientarle nella fruizione dei servizi, aiutarle nel portare avanti pratiche e atti quotidiani: tutto questo diventa, inoltre, motivo per instaurare un dialogo”.

 

Con “Ritornare per Ricominciare” la Croce Rossa in campo per curare le crepe dell’anima generate dal sisma
 
Con “Ritornare per Ricominciare” la Croce Rossa in campo per curare le crepe dell’anima generate dal sisma
 
 

Non si tratta, tuttavia, di attività di carattere ‘invasivo’ o che sollevano diffidenza nelle persone: “Entriamo in contatto con loro – raccontano – nella maniera più naturale. Anche attraverso una semplice passeggiata lungo le SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza) durante le quali parliamo degli argomenti più svariati. Solo dopo alcuni incontri presentiamo il nostro progetto e illustriamo loro gli obiettivi che desideriamo raggiungere insieme”. Quali sono i bisogni delle persone incontrate? “Parliamo con persone che non vogliono solo conversare, ma che ci fanno capire di desiderare qualcuno con cui condividere il peso della loro angoscia, qualcuno che ‘viva’ letteralmente le loro esperienze emotive, compresi quei traumi che si credevano superati e che invece il terremoto ha fatto tornare a galla”.

Il team di psicologi e operatori psicosociali della Croce Rossa Italiana incontra circa 50 persone al giorno, dividendo il proprio intervento sia nell’ambito del supporto psicosociale sia in quello dello sportello mobile di segretariato sociale inteso come attività di assistenza pratica e di orientamento ai servizi. In questa fase attuativa, il progetto “Ritornare per Ricominciare” si sta concentrando nei territori di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera e, per quanto concerne le attività di sportello sociale, nell’area di Visso e Camerino.

Il terremoto ha causato profonde crepe nei muri degli edifici. Esistono, però, anche le crepe invisibili nell’animo delle persone. Crepe che urlano, che chiedono di uscire allo scoperto, che cercano di essere viste e curate e che il tempo non attutisce. Con “Ritornare per Ricominciare”, la Croce Rossa Italiana lavora per curare queste ferite, promuovendo un senso di appartenenza alla comunità, la consapevolezza delle proprie emozioni, il benessere psicosociale.

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