Cox’s Bazar: viaggio nella comunità resiliente che si prepara alla stagione delle piogge

 Cox’s Bazar: viaggio nella comunità resiliente che si prepara alla stagione delle piogge 

Visto dall’alto il mega campo, a un’ora dai resort di Cox’s Bazar, assomiglia a un grande formicaio dove migliaia di persone, ormai vicine a toccare quota 1 milione, si adoperano tra le capanne di plastica e bambù, in un intreccio informe di stradine che salgono e che scendono.Sono settimane di grande lavoro, infatti, per prepararsi ad affrontare, in una già precaria situazione, il grande incubo della stagione delle piogge. La preoccupazione, infatti, che smottamenti e frane possano investire il campo creando danni alle infrastrutture idriche, igieniche e sanitarie e provocando epidemie, ha mobilitato tutta la comunità residente che sta collaborando alla messa in sicurezza del territorio e all’attuazione del piano di contingenza preparato dalle agenzie internazionali e dalle organizzazioni umanitarie.

Le persone sono preoccupate, ma molto consapevoli e questo le rende più resilienti e pronte a reagire. Spesso, nelle ultime settimane, molte tende sono state abbattute per far spazio a una strada più robusta o anche per trasferire le abitazioni in zone più alte, al riparo da eventuali inondazioni. Le persone stanno reagendo con l’approccio giusto, mettendosi a disposizione e aiutando nei lavori. Lo spirito di comunità è molto forte. D’altronde, di tornare indietro non se ne parla e il terrore, che si scorgeva nei primi tempi negli occhi delle persone, è stato sostituito da una piccola e fioca luce di speranza. Ci dicono, “ormai siamo qui ed è qui che miglioreremo la nostra condizione”. 

Riccardo Bagattin, Field Coordinator CRI

 

Cox’s Bazar: viaggio nella comunità resiliente che si prepara alla stagione delle piogge
 Cox’s Bazar: viaggio nella comunità resiliente che si prepara alla stagione delle piogge
  

Lo sanno bene i due ragazzi di 18 e 24
anni, fuggiti dal Rakhine State a causa della violenza subita, che da qualche
mese affiancano e supportano, diventando dei veri e propri punti di riferimento
per la comunità, i team medico-sanitari della Mezzaluna Rossa del Bangladesh e
della Croce Rossa Italiana nella clinica mobile, allestita lo scorso anno per
rispondere alle centinaia di richieste di aiuto quotidiano. Qui arrivano ogni
giorno decine e decine di persone che hanno bisogno di tutto, dall’assistenza
sanitaria al supporto psicosociale. Le donne e i bambini, presenti in numero
maggiore nel mega campo, sono i più fragili.

 Cox’s Bazar: viaggio nella comunità resiliente che si prepara alla stagione delle piogge

È a loro che si rivolge, ad esempio, anche il Child friendly space della Croce Rossa Danese dove, da qualche giorno, è tornata a operare Rosaria Grazia Domenella, la delegata della CRI nelle attività di supporto psicosociale, che fornisce il proprio contributo anche nei due Community Center frequentati da gruppi di uomini e adolescenti.Prosegue, poi, anche l’attività sanitaria della CRI che, con il nuovo team medico-sanitario, formato da Erika Della Valle, Riccardo Itzi e Arianna Allocco, rispettivamente dottoressa, infermiere e ostetrica, è in grado di garantire prestazioni di tipo tecnico, in supporto alla ERU Health (Emergency Response Unit) della Croce Rossa Giapponese, in diversi punti del campo dove sono state allestite cliniche.

  
Per conoscere meglio i nostri operatori delegati a Cox’s Bazar, segui sui social CRI la rubrica “Persone sul campo”.

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