Myanmar: Rocca (CRI), visita a campo di Cox’s Bazar. Croce Rossa in prima linea
È in corso la visita del presidente di Croce Rossa, Francesco Rocca, al campo della località di Cox’s Bazar, nella quale oltre 500.000 persone in fuga dalle violenze nello stato di Rakhine si sono riversate, dopo un duro viaggio per oltrepassare il confine tra Myanmar e Bangladesh. Queste persone scappano da violenza e morte. La maggioranza sono donne e bambini. Sono stati privati di tutto e vivono in una realtà di sovraffollamento, da un mese senza accesso ad acqua pulita o servizi igienici. Questo sta creando un grave rischio di malattie causate dall’acqua, come il colera.
© Matteo Micucci
Qui manca tutto dall’acqua potabile all’elettricità. Proviamo solo a immaginare una città più grande di Genova, formatasi in sei settimane e priva di qualunque servizio igienico o acqua potabile, elettricità. Ecco perché, come Croce Rossa Italiana, ho voluto toccare con mano, accompagnato da una rappresentanza locale della Mezzaluna Rossa, le reali dimensioni del dramma in atto, al fine di offrire l’aiuto più efficace possibile. Ho visto con i miei occhi famiglie disperate che vivono dentro tende, in situazioni di fortuna. Le condizioni sono davvero gravissime. Sono rimasto scioccato. È pesante e frustrante, ti senti impotente di fronte a questi fenomeni. A Cox’s Bazar puoi camminare anche per due ore e mezza di seguito e lo scenario non cambia.
Francesco Rocca, Presidente Croce Rossa Italiana
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Ecco perché la Croce Rossa Italiana, già nei prossimi giorni, sarà in prima linea, inviando medici e infermieri e poi lavorerà per fornire il supporto psicosociale, insieme alla Croce Rossa Danese e alla Mezzaluna Rossa del Bangladesh. A Cox’s Bazar, la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è già operativa da tempo con varie attività: dalla distribuzione del cibo, ai kit igienici, dalla cucina alla fornitura di tende. “Non possiamo girare la testa dall’altra parte – conclude Francesco Rocca – di fronte a questa enorme sfida umanitaria”.