Emergenza neve: dall'Abruzzo il racconto di un volontario Croce Rossa impegnato nei soccorsi
Mi trovo a Bisenti, paese posto sulle colline dell’entroterra teramano, a coordinare i soccorsi portati dai volontari della Croce Rossa Italiana. È il sesto giorno di piena emergenza. La neve, i terremoti, l’alluvione, la tragica valanga dell’Hotel Rigopiano: sì, avete capito bene, in Abruzzo ne stiamo passando tante.Il sindaco di Bisenti, disperato, non sa più cosa fare per tentare di riattivare l’energia elettrica in paese. Siamo qui in tanti, provenienti dalla Sicilia fino ad arrivare in Lombardia e Piemonte, passando per Cepagatti (Pescara) sede del mio comitato. Ci sono anche i ragazzi migranti del centro di accoglienza di Settimo Torinese che, infreddoliti, spalano neve e preparano pasti per le persone evacuate e per i soccorritori.Anche i cittadini, con i quali siamo diventati amici, sono esasperati. Nella piazza del Municipio, sede del Centro Operativo Comunale (senza corrente) incontro gli sguardi tristi, spaventati e rassegnati delle persone, al buio e senza riscaldamento. C’è Antonio, contadino e allevatore con il bestiame bloccato dai crolli delle stalle; la signora Gabriella, che con le lacrime agli occhi mi dice che ha il congelatore ormai pieno di alimenti da buttare; Enrico, preoccupato per suo padre che, a 93 anni, è malato e dipende da macchinari salvavita. Insieme con Marco, un collega arrivato da Lucca, ci mettiamo a disposizione. Contattiamo la Sala Operativa Nazionale, quella regionale e il Centro Coordinamento Soccorsi per capire in che modo muoverci. Dopo pochi minuti, una telefonata: nel Polo logistico Avezzano è ora tornato nelle disponibilità della CRI un generatore da 120 Kw in grado di arrivare a Bisenti nel giro di quattro ore.
Informiamo il sindaco e il funzionario dei Vigili del Fuoco: mi ringraziano, ma rimarranno scettici fino a quando non avranno visto arrivare il generatore ad alimentare il Centro Operativo Comunale, presso il quale dormono anche 20 persone fatte allontanare dalle loro abitazioni. Il pomeriggio va avanti con numerosi interventi in collaborazione con la Protezione Civile, l’Esercito Italiano, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la Polizia, il Soccorso alpino. Nel frattempo, rimango in continuo contatto con Pierluigi De Ascentiis, responsabile del Polo Logistico di Avezzano ed ecco che fa il suo ingresso in paese il generatore promesso. Corro ad avvisare il sindaco. Sul suo volto, il primo sorriso dopo giorni. “Caro Matteo – mi dice – neanche una statua nel centro del paese basterebbe a ringraziare la Croce Rossa per tutto quello che state facendo”.Non potrò mai dimenticare questi giorni, queste parole, questi volti. La Croce Rossa continua a battere sempre più forte insieme al mio cuore e a quello di milioni di volontari di tutto il mondo.La stanchezza è tanta: in alcuni punti la neve ha raggiunto i tre metri, c’è la paura di nuovi terremoti, il rischio di smottamenti, di esondazioni a causa delle piogge che hanno iniziato a cadere. Continuiamo a lavorare con addosso la tristezza infinita per aver perso un collega, un amico. Si va avanti con le lacrime agli occhi: c’è gente che ha bisogno di noi. Oggi, Gabriele sarebbe fiero di me, sarebbe fiero di tutta la Croce Rossa Italiana.Matteo Mattioli – Comitato CRI Cepagatti (PE)