Visita in Ucraina: la Croce Rossa in prima linea nel soccorso ai feriti in piazza

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@Tommaso Della Longa

di Tommaso Della Longa – Maydan in ucraino è il luogo dove c’è la chiesa del paese, dove la cittadinanza si incontra per parlare, lo spazio comunitario punto di riferimento per eccellenza. A Kiev, in queste ore, le Maydan sono due: entrambe diventate punto di riferimento delle fazioni politiche che dividono l’Ucraina tra filo-governativi e anti-governativi, europeisti e quelli che guardano a Mosca.Quando iniziamo la visita alle attività della Croce Rossa Ucraina, la temperatura sta lentamente scendendo. Nel pomeriggio i gradi sotto le zero erano quattro. Quando il buio si fa più scuro e la sera inizia, tra le tende delle due Maydan, si vive a meno sette gradi. Taras Loggirov, il team leader delle squadre di soccorso in piazza della Croce Rossa, si muove con disinvoltura tra i manifestanti, in mezzo alle barricate, passando da un servizio d’ordine a un altro. “Fin dall’inizio abbiamo operato nelle strade per portare soccorso ai feriti e abbiamo cercato il coordinamento con le diverse fazioni – spiega il Presidente della consorella ucraina Ivan Usichenko – Il grande lavoro che abbiamo portato avanti è stato quello di spiegare il ruolo della Croce Rossa, il significato dell’emblema e l’importanza della protezione per i soccorritori e per i feriti”. I dimostranti si sono auto-organizzati per il cibo, ma anche e soprattutto per riscaldarsi: solo pochi giorni fa la temperatura era scesa fino a 15 gradi sotto lo zero. L’odore che si sente addosso, nelle narici e sulla pelle è quello acre di brace, legna bruciata, con una grande coltre di fumo che si alza continuamente dalle piazze. Le squadre di volontari continuano a muoversi tra i manifestanti, questa è una serata tranquilla, ma qui la situazione può sempre cambiare da un momento all’altro. “Molti nuovi volontari si sono avvicinati in queste ore di emergenza e noi stiamo facendo continuamente dei corsi per spiegare chi siamo e quello che facciamo”, racconta Taras. “Il ruolo della Croce Rossa è riconosciuto in mezzo alla gente – continua il team leader dei soccorritori – ma dobbiamo essere cauti in ogni passo che facciamo”.

  

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La solidarietà del vicepresidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e presidente nazionale di CRI, Francesco Rocca, è stata visibilmente apprezzata dai volontari che hanno accolto calorosamente la delegazione italiana. La Croce Rossa Ucraina dal primo giorno di inizio degli scontri, il 1° dicembre, è operativa per soccorrere le persone ferite durante le proteste. Nel centro di Kiev la Croce Rossa ha allestito 4 postazioni di Primo Soccorso presso le quali i volontari trattano i casi di emergenza e forniscono supporto psicologico alla popolazione coinvolta.  Inoltre la Croce Rossa Ucraina ha organizzato un team mobile di risposta alle emergenze diviso in due gruppi di 6 volontari operativi tra la folla. Tante poi sono le attività per i vulnerabili che la Croce Rossa porta avanti in Ucraina. Oltre alla visita nelle piazze, abbiamo avuto modo di incontrare volontari e operatori dei centro medici-sociali presenti in ogni quartiere della Capitale e nelle città ucraine, dove i più vulnerabili possono accedere a trattamenti medici, ricevere vestiario, ma anche avere un punto di riferimento per i più piccoli. Inoltre la Croce Rossa Ucraina, con il supporto della Croce Rossa Italiana, porta avanti un progetto per la riduzione del danno, con attività per i tossicodipendenti e i malati di HIV. “Oltre ad esprimere la vicinanza e la solidarietà, supporteremo con 40mila euro le attività della consorella ucraina in questo momento di emergenza: qui a Kiev, ma anche nelle altre città ucraine, la Croce Rossa è in prima linea in piazza per soccorrere i feriti, ma è anche sempre presente nell’aiuto quotidiano ai vulnerabili”, ha spiegato Francesco Rocca.

  

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