Tunisia, a Ras Jdir aumentano i profughi al Transit Camp. L'impegno della Croce Rossa Italiana

In Tunisia proseguono le attività della missione umanitaria della Croce Rossa Italiana, che presta assistenza ai profughi nel Transit Camp di Ras Jdir, al confine tra Tunisia e Libia, in accordo con la Mezzaluna Rossa tunisina e con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Il 3° contingente è arrivato da quattro giorni, le condizioni atmosferiche al campo da allora sono immutate: vento forte, sabbia ovunque e cielo cupo. A qualche chilometro c’è il mare che con queste condizioni meteo risulta essere più resistente del cemento armato per chi vuole tentare di attraversarlo per raggiungere le coste di Lampedusa. Accadono così le tragedie del mare, la voglia di rendere umana la propria esistenza porta l’individuo a rischiare ciò che ha di più prezioso, la propria vita e chi è più sfortunato perde la propria esistenza. C’è poi chi sopravvive e viene recuperato e, come è successo nella notte tra martedì e mercoledì, viene trasferito nelle strutture d’accoglienza attendate della Federazione Internazionale di Croce Rossa, dove la Croce Rossa Italiana provvede a fornire i pasti a queste persone che ormai non hanno più nulla. Nel fine settimana scorso al Transit Camp, tra naufraghi e profughi provenienti dal confine libico, distante dal campo una manciata di chilometri, sono arrivate in poche ore oltre mille persone. La struttura d’accoglienza ha fatto fronte senza problemi all’improvviso aumento delle presenze, grazie anche all’impegno degli otto operatori Croce Rossa Italiana presenti sul posto, che con l’ausilio del local staff, in poche ore hanno quintuplicato la produzione di pasti. In totale nell’ultima settimana sono stati prodotti oltre 6000 pasti per gli ospiti del campo.

  

  

          

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