Terremoto de L'Aquila, Rocca: “Chi deve, faccia la sua parte affinché la città torni a volare”

volontari cri sulle macerie

Sono trascorsi sei anni dal terribile terremoto che ha sconvolto L’Aquila. Come ogni anno la Croce Rossa ha partecipato alla fiaccolata per ricordare tutte le vittime di quella tragica notte. Di seguito le parole del Presidente Francesco Rocca.”Nonostante siano passati sei anni,  è ancora tutto indelebile. La scossa, la telefonata della Protezione Civile, l’arrivo in sala operativa e poi il volo con Guido Berolaso verso il cratere. Cominciava una tragica vicenda umana che ha segnato profondamente la vita di tanti, una storia di dolore e di amore in cui tutti noi abbiamo dato senza riserve, senza sosta creando un legame indissolubile con le persone colpite e tra di noi. Tanti i volti che mi passano dinanzi, tante le persone che ho conosciuto e amato attraverso quell’esperienza così come grande è stata la lezione umana ricevuta dalla popolazione abruzzese. Ricordo il volto smarrito e stanco di Marica Marinelli e Roberta Laurenzi  che continuavano a fare il loro dovere in divisa senza mai fermarsi, anche per non dover affrontare il dolore. Instancabili e di esempio per tutti noi.  La fatica di Pierluigi De Ascentiis e di tanti tanti altri volontari aquilani e abruzzesi, i primi veri attori di questa storia. Per primi hanno soccorso, per primi hanno accolto tutti noi man mano che arrivavamo e indirizzandoci in maniera adeguata hanno fatto si che la storia di Croce Rossa diventasse una storia d’amore con questo popolo. Ricordo MariaTeresa Letta e la sua instacabile opera di attenzione per le comunità ed è proprio in quei giorni che si è cementata una fiducia ed un rapporto indissolubile con una donna straordinaria.Anna Matteoni che mi trovò un sacco a pelo per dormire due ore la prima notte e che poi diede il meglio di se’ contribuendo a creare un campo modello come quello di Collemaggio. Vorrei citare tutti, Roberto Antonini, Fabio Torretta Congeners, Roberto Baldessarelli, Antonio Cerrai, Ignazio Schintu e tanti tanti altri. Un abbraccio unico, in un pensiero d’amore e di azione che oggi ci riporta tutti insieme ancora una volta insieme alla gente d’Abruzzo. Più scrivo e più tornano alla mente pensieri ed emozioni ma soprattutto volti di tante volontarie/i e dipendenti che in quelle ore dimostrarono la capacità di fare e la loro capacità di amare. Con tanti di voi proprio in quei giorni si è creato un legame speciale che porteremo sempre dentro, e a voi tutti dedico queste righe colme di gratitudine e di emozione per una storia importante che abbiamo costruito tutti insieme. E ora chi deve, faccia la sua parte perché è finalmente ora che L’Aquila torni a volare ancora”. 

  

  

              

Categorie: News

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