Terremoto Centro Italia, anche a Camerino terminate le attività di emergenza CRI: “Il legame con queste persone non si spezzerà”
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“Inutile negarlo: sono andato via con un nodo in gola. Mentre partivamo, però, ripetevo a me stesso quello che ho detto alle persone di Camerino: il nostro andar via deve essere visto come qualcosa di positivo, poiché significa che l’emergenza è terminata”. Il messaggio di Pierluigi De Ascentiis, responsabile del campo di Camerino allestito dopo le scosse del 26 ottobre, è chiaro: si parte perché le persone, dopo tanta sofferenza, sono pronte a riprendere la vita di ogni giorno.“Durante questi mesi – spiega – la nostra cucina ha sfornato e distribuito poco meno di 60mila pasti, con picchi giornalieri che arrivavano a 1500. Con il passare dei giorni e in seguito alla scossa della mattina del 30 ottobre, siamo diventati centro di riferimento sia per il territorio marchigiano che per quello umbro.Ringrazio i volontari della Croce Rossa che si sono dati il cambio e che, insieme al personale dipendente, hanno dato tutto, con grande umanità e voglia di fare. Grazie anche alle Infermiere Volontarie e agli amici del Comitato CRI di Camerino, che sono stati impagabili. Sottolineo inoltre l’atteggiamento delle persone che per la prima volta si sono confrontate con l’emergenza, perché si sono dimostrate volenterose e pronte ad imparare.
L’affetto che abbiamo ricevuto dalle persone che ci salutavano con le lacrime agli occhi – prosegue De Ascentiis – ci ha commosso: un segnale che testimonia la nascita di un legame che non si spezzerà”.
Giunto il momento di lasciare che le persone assistite tornino alla loro quotidianità, è normale fare un bilancio. “Andiamo via con la certezza di essere stati utili e di aver raggiunto il nostro obiettivo. Ogni emergenza – conclude – è diversa dall’altra. Io ne ho vissute diverse, anche drammatiche, ma tutte ti fanno crescere e ti lasciano una traccia indelebile nell’anima”.